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Piramide de los italianos a rischio distruzione: interrogazioni e proteste

Luigi Frasca
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Addio alla Piramide de los italianos. Il mausoleo che ricorda gli italiani caduti in Spagna rischia di essere cancellato dalla storia. Per fermare la distruzione del monumento, nei giorni scorsi il senatore di Fratelli d’Italia, Roberto Menia, aveva presentato un’interrogazione ai ministri della Cultura e della Difesa, Gennaro Sangiuliano e Guido Crosetto. E CasaPound ieri ha protestato a Burgos proprio contro la possibilità che la Spagna abbatta la Piramide de los italianos, il mausoleo in cemento fatto costruire da Francisco Franco nel 1937 per accogliere i resti di 384 volontari italiani caduti al fianco dei franchisti nella battaglia di Santander. I militanti di Cpi, insieme ai rappresentanti dell’associazione iberica Alfonso I, hanno srotolato davanti al monumento un lungo striscione bilingue con la frase: «Storia e caduti non si cancellano». «La nostra presenza qui, oggi, vuole denunciare la follia di una politica che intende cancellare i monumenti europei perché invisi ad una certa sensibilità identitaria minoritaria - spiega CasaPound - La nostra voce si unisce a quella di centinaia di migliaia di cittadini spagnoli che trovano assurda la demolizione di questo mausoleo che rappresenta una parte della nostra storia comune. L’Europa è conoscenza, memoria e condivisione delle proprie radici che, nel bene e nel male, devono essere salvaguardate anziché distrutte dalla censura storica comandata negli ultimi anni dalla classe politica progressista».

 

 

CasaPound «lancia il suo appello alle istituzioni italiane ed europee, affinché il monumento storico e la memoria dei caduti italiani nella guerra civile spagnola vengano preservate nell’ottica di una storicizzazione della cultura europea». Intanto nella sua interrogazione, il senatore Menia, spiegava: «Fino al 1971 i familiari dei cadutisi recavano annualmente a rendere omaggio ai loro cari; a seguito di un incidente stradale, occorso in quell’anno ad italiani che si stavano recando alla Piramide per rendere omaggio a familiari o amici, si decise di riportare le salme in patria e da allora il mausoleo non ha ricevuto alcuna manutenzione; si tratta di un manufatto architettonicamente pregevole, espressione delle concezioni artistiche di quel periodo, una piramide a gradoni su cui campeggia una grande croce, divenuto anche un luogo segnalato turisticamente; la proprietà dovrebbe essere tuttora del Governo italiano». Per questo il senatore chiedeva ai due ministri «se intendano intervenire, ognuno per le proprie competenze, presso il governo spagnolo per scongiurare la demolizione di un’opera che, anche se non custodisce più spoglie di italiani, rappresenta un monumento di testimonianza funebre e di pietas, che merita rispetto umano a prescindere dalle connotazioni politiche o nazionali dei caduti a cui fu dedicato e se lo Stato italiano sia il proprietario del bene e se siano state poste in essere iniziative per richiedere informazioni volte alla sua tutela, a prescindere dalla titolarità del medesimo».

 

 

Secondo la stampa iberica sarebbe stata programmata dal governo spagnolo la demolizione della Piramide de los italianos in quanto «chiaro esempio di monumento di esaltazione del franchismo e del fascismo che attenta contro la legge della Memoria democratica». «Le autorità locali sono tuttavia contrarie alla demolizione e propongono di lasciarla in piedi, purché la storia venga raccontata - spiega ancora il senatore di FdI - La sensazione della maggioranza dei residenti è che sarebbe "una autentica barbarie e un’assurdità abbattere la Piramide degli Italiani"; è dal 2018 che il gruppo politico valenciano della sinistra nazionalista Compromís conduce iniziative, anche parlamentari, finalizzate alla distruzione della Piramide. Il governo spagnolo nel recente passato aveva espresso il parere che il monumento aveva perso «l’obiettivo propagandistico per il quale era stato costruito». Ma ora questo pezzo di storia italo-spagnola rischia di finire definitivamente distrutto.

 

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