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Hacker attaccano i siti italiani. Istituzioni, banche e aziende nel mirino

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La guerra di Vladimir Putin contro l'Ucraina e l'Occidente ha anche il suo corrispettivo nel mondo cybernetico. Da mesi periodicamente gli hacker al soldo del Cremlino compiono atti volti a bloccare siti istituzionali e aziende. Italia sotto attacco hacker da parte del gruppo russo NoName 057(16). L’attacco sarebbe una risposta al viaggio di Giorgia Meloni a Kiev. «L’Italia fornirà all’Ucraina il sesto pacchetto di aiuti militari che includerà tre tipi di sistemi di difesa aerea - si legge in un comunicato su Telegram del gruppo hacker -. Come ha affermato il premier italiano Giorgia Meloni durante una conferenza stampa a Kiev, stiamo parlando dei sistemi anticarro SAMP-T, Skyguard e Spike. Continueremo il nostro affascinante viaggio attraverso l’Italia russofoba». Va detto che le difese dei siti italiani sembrano comunque aver retto bene alla prova. Tra i siti presi di mira anche quello dei Carabinieri, del ministero degli Esteri e della Difesa. Gli hacker hanno accompagnato i loro messaggi sono stati condivisi con l’immagine di un orso, chiaro riferimento alla Russia, che dà una zampata alla bandiera italiana.

 

 

 

 

 

Diversi siti istituzionali italiani, alcune banche e aziende sono finiti nel mirino di un gruppo hacker filorusso che ha "sferrato" un attacco Ddos. Di cosa si tratta? In sostanza, il Ddos è un tipo di attacco informatico che tenta di rendere non disponibile un sito web o una risorsa di rete sovraccaricandoli con traffico dannoso e rendendoli di conseguenza inutilizzabili. L’acronimo sta per "Distributed Denial-of-Service": gli hacker sovraccaricano il sito preso di mira con traffico Internet indesiderato, impedendo a quello normale di giungere alla destinazione prevista. L’obiettivo è ingolfare i siti, prendendo di mira server, reti di distribuzione o data center che vengono inondati di false richieste di accesso, a cui non riescono a far fronte. Gli attacchi DDoS sfruttano reti di dispositivi connessi a Internet per negare agli utenti l’accesso a un server o a una risorsa di rete. Durante gli attacchi DDoS le domande fasulle arrivano nello stesso momento da più fonti. Per sferrare un attacco DDoS, gli hacker utilizzano dei malware o sfruttano le vulnerabilità della sicurezza per infettare in maniera dannosa macchine e dispositivi e assumerne il controllo. Gli attacchi Ddos vengono sferrati utilizzando i botnet, un "esercito" di computer zombie che si collegano contemporaneamente al server da attaccare. Ogni computer infettato diventa in grado di infettarne altri, diffondendo il malware e prendendo parte, di conseguenza, ad attacchi DDoS. Questi bot si accumulano formando eserciti interi che, facendo leva sulla potenza della propria numerosità, amplificano la portata degli attacchi. 

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