assolto al ruby ter
Berlusconi assolto, Mattia Feltri sotterra la sinistra: ma quale "cavillo"
Il tam tam della sinistra è iniziato subito dopo la pubblicazione della notizia dell'assoluzione con formula piena di Silvio Berlusconi per il processo Ruby ter, che pone fine a quello che molti esponenti del centrodestra hanno definito un martirio giudiziario durato una decina d'anni. Ebbene, da più parti si è parlato dell'odiato "Caimano" scagionato "da un cavillo". Insomma, il sottotetto è chiaro: il Caimano è colpevole ma un codicillo lo ha mandato assolto. A mettere i puntini sulle "i" dalla prima pagina della Stampa con il consueto Buongiorno è Mattia Feltri che parte dalla sintesi "estrema" della sentenza di ieri: "l'amore mercenario non è reato. E processare un uomo perché paga per il proprio soddisfacimento, è iniziativa da giustizia di ispirazione iraniana, dove il peccato si confonde col delitto".
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Tra "nipoti di Mubarak, cene eleganti, sicurezza nazionale, scandalo internazionale", un "affare di Stato" è stato trasformato "in un cinepanettone" o viceversa, scrive il giornalista. L'ultimo capitolo è quello della "Febbre da cavillo", comma da titolo dell'articolo: "Molti ieri hanno parlato e scritto di un'assoluzione per vizio di forma, dimenticando una volta di più che la forma è sostanza, e soprattutto se si parla d'amministrazione della giustizia".
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In sintesi, "Berlusconi è stato assolto poiché non si sono potuti utilizzare i verbali delle ragazze, sentite da testimoni anziché da indagate, come invece era necessario. Ora questo viene chiamato cavillo" ma non è così, perché "un testimone se mente rende falsa testimonianza, un indagato invece no, gli è permesso mentire (i codici non sono moralisti, a differenza di chi spesso li governa)". Feltri spiega il motivo della norma ("un testimone è considerato pubblico ufficiale, e la corruzione c'è se c'è un pubblico ufficiale. Se non è testimone ma indagato, niente pubblico ufficiale, niente corruzione") che stabilisce "la differenza fra Stato etico e Stato di diritto", con molti antiberlusconiani che anche ieri hanno dimostrato di volere il primo, almeno per quanto riguarda i propri avversari politici.