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Donzelli a testa in giù, la vergogna social del cantante filo-anarchico

Christian Campigli
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Un clima di odio e di aspra contrapposizione, che sta diventando, un giorno dopo l'altro, sempre più caldo. Incandescente. Iosonomoka, “bracciante musicale fantasma di Castellarano” ha pubblicato una storia sul proprio profilo Instagram che farà certamente discutere. Su quale sia il confine invalicabile tra una legittima critica che un artista può avanzare ad un esponente politico e una velata minaccia. Il cantante reggiano, che non ha mai nascosto la propria simpatia per i movimenti anarchici, ha suddiviso equamente lo spazio di una foto. In alto, l'istantanea di Woodie Guthrie, cantante folk delle origini, uno straordinario visionario che girava gli Stati Uniti sui treni merci e suonava nelle fiere e, sulla chitarra, aveva scritto “this machine kills fascist” (questa macchina uccide i fascisti). Sotto, a testa in giù, il primo piano di Giovanni Donzelli. Un richiamo a cosa successe il 29 aprile 1945 a Piazzale Loreto o una mera coincidenza, magari dettata solo dal cattivo gusto? Impossibile saperlo.

 

Di sicuro Iosonomoka ha espresso, più volte, una posizione netta e chiara sulla questione relativa ad Alfredo Cospito, l'anarchico detenuto in regime di carcere duro perché condannato a dieci anni e otto mesi di galera per aver tentato di uccidere Roberto Adinolfi, l’amministratore delegato di Ansaldo Nucleare e altri venti anni per aver piazzato due bombe artigianali in un cassonetto vicino alla scuola per carabinieri di Fossano, in provincia di Cuneo. Basta scorrere il profilo Instagram dell'artista emiliano per trovare, ad esempio, un'immagine di una recente manifestazione degli antagonisti. Al centro della quale campeggia una scritta che lascia poco all'immaginazione “Fuori Alfredo dal 41 bis”.

 

Donzelli, vicepresidente del Copasir, sotto scorta già da cinque giorni, una settimana fa aveva sollevato un autentico polverone per alcune dichiarazioni rese in Parlamento. “Dai documenti che si trovano al Ministero della Giustizia, Francesco Di Maio del clan dei casalesi diceva, incontrando Cospito: 'Pezzetto dopo pezzetto si arriverà al risultato', che sarebbe l'abolizione del 41 bis. Cospito rispondeva: 'Dev'essere una lotta contro il 41 bis'. Ma lo stesso giorno, il 12 gennaio 2023, mentre parlava con i mafiosi, Cospito incontrava anche i parlamentari Serracchiani, Verini, Lai e Orlando”. Parole usate ad hoc dalla sinistra per avvelenare i pozzi. E per rendere irrespirabile il clima politico attuale. 

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