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Nuove armi all'Ucraina, Crosetto: "Senza gli aiuti finisce male"

Giada Oricchio
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Vladimir Putin è pronto a un’offensiva talmente violenta da poter cancellare l’Ucraina se non fosse aiutata dall’Occidente. Propaganda o verità? Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha rilasciato un’intervista al “Corriere della Sera” per spiegare la linea del governo: “Alcune nazioni hanno deciso di fornire carri armati, su richiesta ucraina, perché si prepara un attacco russo su larga scala. La scelta non nasce dalla volontà di proseguire la guerra, ma dalla necessità di aiutare una nazione aggredita a fronteggiare un attacco in cui la Russia impiegherà i 300 mila soldati che sta finendo di addestrare. Un attacco così sproporzionato che se l’Ucraina non ricevesse aiuti potrebbe solo soccombere”.

Il momento è delicato, il cessate il fuoco assai remoto e il ministro non lo nasconde: “Se l’Ucraina reggerà l’impatto di un nuovo attacco può darsi che si creino le condizioni per provare finalmente a sedersi e a dialogare. Ma il dialogo sarà difficile, la Russia non ha intenzione di lasciare i territori ucraini che ha occupato”.

Alla domanda su cosa contenga il sesto decreto aiuti, il principale inquilino di Palazzo Baracchini è rimasto abbottonato: “Armi difensive o anche droni e missili? Stiamo inviando quello che gli ucraini ci hanno chiesto per difendersi dagli attacchi missilistici che stanno colpendo principalmente obiettivi civili e infrastrutturali”.

I sondaggi raccontano di un’opinione pubblica italiana contraria a un ulteriore invio di armi a Kiev, ma Crosetto è lapidario: “Nessuno di noi vuole la guerra e l’obiettivo del governo è fare di tutto per farla finire. Dobbiamo spiegare che sono i russi a volere l’escalation”. In merito al vicepresidente russo Medvedev che gli ha dato dello “sciocco raro” ha risposto glaciale: “Mi lascia indifferente, ho preferito rispondergli con il giusto tono, che bisogna tenere nei rapporti istituzionali tra due Paesi importanti”.

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