Tensione in aula
Omicidio Mastropietro, la madre in tribunale con la foto del corpo di Pamela
"Guardate come l’hanno ridotta, ancora discutiamo sulla violenza sessuale". L’ha dichiarato Alessandra Verni, la madre di Pamela Mastropietro, oggi 25 gennaio presente in aula a Perugia, per il processo di appello bis a Innocent Oseghale, accusato di aver ucciso, il 30 gennaio 2018, la diciottenne e aver smembrato il suo corpo. Oseghale è stato condannato definitivamente per il delitto, ma la Cassazione ha rimandato gli atti a Perugia per giudicare sull’ipotesi della violenza sessuale. La donna ha indossato una maglietta con le foto del corpo della figlia. Fuori dal tribunale le amiche della ragazza e i familiari hanno esposto striscioni in ricordo di Pamela: "Dopo cinque anni stiamo ancora aspettando giustizia. La bestialità non deve diventare normalità".
"Dopo 5 anni ancora a discutere se merita l’ergastolo o no. Pamela muore ogni santo giorno mentre lui se ne sta tranquillo in carcere. Ecco come l’ha ridotta", ha detto la madre di Pamela, che ha aggiunto: "Da questo processo mi aspetto giustizia, è quello che chiedo da cinque anni. Devono pagare, Oseghale e tutti i suoi complici. Chi sono i suoi complici lo sanno benissimo, e lo dicesse pure lui, andassero avanti con le indagini visto che ci sono le prove", ha detto ancora la madre, stringendo in mano le foto del corpo della figlia In aula, all’uscita di Oseghale, tra i due si è scongiurato il contatto fisico al culmine di un botta e risposta. "Basta oppressione giudiziaria", ha detto Oseghale. "Dimmi che vuoi" ha risposto la donna, affrontandolo prima che carabinieri e agenti della Penitenziaria si frapponessero tra i due.