Braccio di ferro
Migranti, Geo Barents ci riprova: "No a La Spezia, dateci un altro porto"
Continua il braccio di ferro tra le Ong e il governo. Stavolta è la Geo Barents, nave che fa capo a Medici senza frontiere, a chiedere di non dirigersi verso il porto che le è stato assegnato, in questo caso La Spezia. Tra l'altro, questa Ong nelle ore precedenti era già stata protagonista di un'azione che va contro al decreto emanato dal governo nel momento in cui, dopo aver ricevuto l'indicazione del porto, ha cambiato rotta effettuando un altro salvataggio invece di dirigersi a La Spezia senza fare deviazioni.
"Chiediamo alle autorità italiane di riconsiderare la loro decisione e di assegnarci un porto più vicino per sbarcare i sopravvissuti", dice adesso Msf A bordo della nave umanitaria, dopo l’ultimo soccorso, ci sono 237 persone, tra cui 87 minori e 27 donne. La cittadina ligure dista oltre 660 miglia nautiche dalla zona di ricerca e soccorso in cui si trova la nave di Msf. "È in gioco il benessere psicologico dei naufraghi dopo la tragica esperienza vissuta", spiegano dall’Ong, sottolineando che "altri porti idonei sono significativamente più vicini alla nostra posizione attuale. Perché non Pozzallo o Palermo?".
Msf ricorda come secondo il diritto internazionale un luogo sicuro dovrebbe essere assegnato con «la minima deviazione rispetto alla rotta della nave» e dovrebbe essere fatto «ogni sforzo per ridurre al minimo la permanenza a bordo della nave delle persone soccorse».