Il maltempo paralizza l'Italia: neve, scuole chiuse e allerta fiumi
Italia al gelo. E l’ondata di maltempo che ha travolto il Paese e da Nord a Sud non fa sconti e proseguirà per l'intera settimana. Le temperature sono scese in picchiata, la neve è arrivata a bassa quota e molte scuole sono state chiuse in diverse Regioni. In alcune zone si segnala anche un’allerta fiumi. Particolarmente flagellato è il Centro Italia. In Toscana prosegue l’allarme per la neve a cui si aggiunge il codice giallo per ghiaccio dalla sera di lunedì 23 fino alla mattina di martedì 24. Intere frazioni nell’Aretino si sono trovate senza corrente elettrica, tante le auto in panne e le scuole sono state chiuse. Nel Reatino «situazione difficile» ad Amatrice secondo le parole del sindaco, Giorgio Cortellesi, a causa della neve abbondante che ha creato non pochi disagi, anche se la Salaria è tornata di nuovo agibile. Neve anche nel Viterbese dove sono stati attivati i mezzi spargisale. A causa delle nevicate, in diversi comuni della fascia dell’Appennino umbro-marchigiano, i sindaci hanno disposto la chiusura temporanea delle scuole. Il provvedimento di chiusura è stato preso a Gualdo Tadino, Nocera Umbra, Cerreto di Spoleto, Norcia, Spoleto e Scheggia e Pascelupo. Ma martedì 24 le scuole resteranno chiuse martedì anche a Perugia: la decisione del Comune riguarda tutti i servizi educativi, di tutte le scuole di ogni ordine e grado, sia pubbliche che private, comprese le università e gli istituti di alta formazione del territorio comunale. La decisione è stata presa in seguito al documento di allerta meteo diramato dal Centro funzionale regionale della protezione civile dell’Umbria, nel quale si prevedeva per lunedì sera codice giallo per rischio neve e ghiaccio su buona parte del territorio regionale.
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Situazione molto difficile - con allerta arancione della Protezione civile - anche nelle Marche a causa della pioggia battente lungo le coste, della neve abbondante in collina e del vento forte. Scuole chiuse anche a L’Aquila. Ma a preoccupare è pure il livello dei fiumi. Molta paura a Senigallia e nei comuni dell’hinterland, gli stessi colpiti dall’alluvione del 15 settembre dello scorso anno. I fiumi Misa e Nevola sono stati costantemente monitorati: entrambi hanno superato i limiti di guardia e i sindaci hanno chiuso diverse strade per prevenire che le eventuali esondazioni potessero coinvolgere i cittadini. Inoltre sono state chiuse tutte le scuole e diverse attività commerciali. A Nord, il forte vento di bora sferza Trieste con raffiche di 130 chilometri orari. Ma l’ondata di maltempo è arrivata anche al Sud: in Calabria da alcuni giorni continua a provocare disagi; frane e smottamenti si sono verificati lungo la fascia tirrenica della Regione, dove le temperature sono rigide, mentre abbondanti sono state le nevicate sulle zone interne. In Basilicata, il sindaco di Potenza, Mario Guarente, ha deciso che «vista l’instabilità degli eventi atmosferici, sentiti Protezione civile e magnifico Rettore, ho appena emanato un’ordinanza di chiusura delle scuole di ogni ordine e grado». Il maltempo, con la neve a quote molto basse e le temperature polari, resterà sull’Italia per l’intera settimana.