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Porta a Porta, l'intervista di Vespa a Zelensky: "Giorgia? È filoitaliana"

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Lo stato della guerra in Ucraina, la minaccia nucleare di Vladimir Putin, la visita di Giorgia Meloni, l'intervento al festival di Sanremo. Sono tanti i temi toccati dal presiedente ucraino Volodymyr Zelensky nel corso dell'intervista con Bruno Vespa in onda nella puntata di martedì 17 gennaio di Porta a Porta, su Rai1. "Aspettiamo molto Giorgia. Non dico Giorgia Meloni perché durante il nostro primo colloquio lei mi ha detto ’Volodymyr mi chiami, per favore, Giorgia', e così abbiamo iniziato la conversazione con lei. Io ho visto in lei un primo ministro estremamente concreto. Mi è assolutamente chiara la sua retorica. Anche se nella società c’erano delle sensazioni diverse, perché Draghi sosteneva l’Ucraina e ora c’è un governo diverso, e c’era chi divulgava informazioni che questo governo sarebbe stato più filorusso. Invece al giorno d’oggi vedo Giorgia filoitaliana e questa è la cosa più importante: che è proitaliana e sostiene l’Ucraina. E sostiene i valori comuni. Oggi è così. L’aspetto molto in Ucraina in visita ufficiale. Lei verrà presto. Non posso comunicare la data, ma presto", ha detto il leader ucraino.

 

Quanto al possibile uso dell’arma nucleare tattica in Ucraina da parte della Russia, "io ritengo che non sia vantaggioso per loro. Per questo non ci credo molto. Ma non posso entrare nella testa del Presidente Putin". "Io vedo che lui ama tutto ciò con cui si è circondato - continua - L’utilizzo delle armi nucleari gli porterà via tutto questo mondo velocemente. Subito. Il giorno dopo. Ne sono assolutamente certo". Secondo il leader di Kiev, Putin "sta cercando e cercherà una via d’uscita da questa guerra, che è stata un errore. Non lo dice alla sua società ma lui se ne rende conto che è stato un grande errore. Perciò cercherà una via d’uscita. E le armi nucleari non sono una via d’uscita. Di sicuro".

 

Bruno Vespa poi chiede al leader di Kiev se non tema l’arrivo in Russia di un personaggio più duro in caso di caduta di Vladimir Putin. "Ma si può essere ancora più duri? Io non capisco... Mi sembra lui abbia già utilizzato tutto ciò che poteva, abbia già realizzato tutto il suo potenziale. La retorica dura non la prendiamo in considerazione". "Per quanto riguarda le armi... Le armi più dure di quelle che hanno... Io non so quali armi più dure abbiano... Quindi, sinceramente... E io non vedo il senso... Altre persone che verranno al potere?.... Con quale obiettivo? Se solo per rubare i soldi, allora gli è indifferente quale sarà la valutazione da parte dell’Ucraina e il dialogo con l’Ucraina e quale sarà la valutazione dei partner Occidentali", aggiunge. "E se al posto di Putin verranno persone che non avranno come obiettivo semplicemente quello di derubare il popolo e gli abitanti, semplicemente derubare uno stato così ricco, ma invece vivere in qualche modo e svilupparsi, dovranno trovare un accordo non solo con l’Ucraina, ma con tutto il mondo". 

Zelesnky sostiene che "se non fermiamo Putin, altro che Unione europea. Ci sarà la Terza guerra mondiale, perché quando lui invaderà la Polonia, gli Stati baltici, nessuno riuscirà a fare nulla, bensì tutti entreranno nella guerra. Tutti. Anche l’Italia, la Francia gli Stati Uniti, l’Inghilterra, tutti gli stati membri della Nato saranno costretti a entrare nella guerra per dimostrare che la Nato esiste davvero, e la Nato lavora. E non solo, se qualcuno dei leader degli Stati Nato non vorrà entrare nella guerra, le loro società non glielo consentiranno. Gli diranno: ma ci avete mentito, in tutti questi anni non c’è stata nessuna sicurezza nel mondo, lei è bugiardo e lei si è arreso, e quando da lei è arrivato lo stivale russo ha alzato le mani". "Perciò - argomenta ancora 
Zelensky - ci sarà la Terza guerra mondiale, se le società di uno Stato piuttosto che di un altro diranno di non dare il supporto e le armi all’Ucraina. Perché appena cade l’Ucraina, Putin sarà sul territorio della Nato e conquisterà altri Stati". 

 

Sull'intervento del presidente ucraino al festival di Sanremom il direttore artistico Amadeus ha chiarito: "Vespa aveva ricevuto la richiesta di Zelensky, poi mentre andava a Kiev mi ha telefonato e mi ha chiesto se fosse possibile, io gli ho risposto che mi avrebbe fatto molto piacere, e che lo avrei visto bene nella serata finale. Poi ho saputo dell’annuncio a Domenica In. Credo che sarà registrato, anche per evitare i problemi tecnici di un collegamento difficile". 

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