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Attacco social della Russia: "Disinnescate mine italiane", e pubblica le foto. Crosetto smentisce

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L'ambasciata di Russia a Roma pubblica su Twitter le foto di presunte mine antiuomo di fabbricazione italiana disinnescate in Ucraina. Ed elenca anche di che tipo sono: "Queste mine di fabbricazione italiana TS/6.1, ТS50 е TS/2,4 (MATS/2) sono state disinnescate da genieri russi sul territorio ucraino - si legge sul profilo social dell'ambasciata - E quanti di questi souvenirs dl'Italie rimangono ancora lì? Le persone ne soffriranno per molto tempo a venire".

 

 

L'accusa non è nuova. L'aveva formulata già la portavoce del ministero degli Esteri russo nei giorni scorsi, tanto che il ministro della Difesa Guido Crosetto aveva risposto così: "Sono completamente false, infondate e gravemente denigratorie dell’onore del nostro Paese le dichiarazioni del portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, secondo cui l’Italia avrebbe fornito mine antiuomo all’Ucraina. L’Italia - ricorda il ministro - ha firmato il Trattato di messa al bando delle mine antiuomo (Trattato di Ottawa) il 3 dicembre 1997 ed è divenuta Stato parte del Trattato stesso il primo Ottobre 1999. L’Italia non produce mine antiuomo e non le fornisce a nessun Paese al Mondo, Ucraina compresa". 

 

 

Dopo la pubblicazione delle foto avvenuta oggi 9 gennaio, Crosetto ha ritwittato un post di Francesco Vignarca in cui si legge:  "Le foto dell'ambasciata di Russia in Italia di mine italiane ipoteticamente disinnescate in Ucraina dimostra solo il lungo impatto delle armi (alcune in particolare), ma non c'entra con forniture militari recenti. Lo segnala campagnamine e lo sottolinea giustamente Crosetto, l'Italia non produce né fornisce mine antiuomo".

 

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