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Covid, perché la sottovariante Kraken fa paura: "Crescita più alta dai tempi di Omicron"
Se i nomi sono indicativi della pericolosità, è destinata a creare una certa apprensione la sottovaariante Covid chiamata Kraken, come il feroce mostro marino. Negli Stati Uniti la mutazione del virus legata alla a più conosciuta Gryphon è responsabile del 40 per cento dei contagi più recenti, secondo i dati dei Centres for Disease and Prevention (Cdc) degli Stati Uniti.
I cassi di XBB.1.5, questo il nome ufficiale di Kraken, sono passati da un mese dal 4% al 75 per cento nel Nord-Est del Paese, riporta il Corriere che spiega come a New York la sottovariante è aumentata di oltre il 140% in un mese. Il tasso di crescita più rapido di una sottovariante dai tempi di Omicron 1.
Gli scienziati invitano all'attenzione: "Da alcuni mesi non vediamo una variante decollare a questa velocità", ha detto Pavitra Roychoudhury del laboratorio di virologia della University of Washington School of Medicine in una i terzista alla Cnn. L'epidemiologo Eric-Feigl-Ding ha spiegato che "la nuova variante è più immuno-evasiva e più infettiva rispetto alle precedenti". Kraken è caratterizzata da "una doppia mutazione critica che mantiene alta la sua fuga immunitaria e ne aumenta l'infettività", ha spiegato Anche Eric Topol, direttore dello Scripps Research Translational Institute della California. Il sospetto è che la mutazione potrebbe essere quella a cui prestare maggiore attenzione nel 2023 sottolineano dal King' s College di Londra.
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Il fatto è che la sotto-variante come Gryphon può eludere gli anticorpi acquisiti con la vaccinazione o l'infezione, ma in aggiunta può legarsi più saldamente all'ACE2, la "porta di ingresso" delle nostre cellule: da qui le preoccupazioni per l'alta contagiosità di Kraken.