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Papa Francesco verso le dimissioni? Chi lo sostituisce: "È partito già il toto nomi"
La morte di Papa Ratzinger dà il via alle dimissioni di Bergoglio? La domanda aleggia tra gli esperti vaticanisti che in questi giorni hanno sottolineato come la presenza di Benedetto XVI fosse paradossalmente un elemento di stabilizzazione e distensione per il pontificato di Francesco. Venuto meno lui, il Sommo padre è più esposto alla fronda interna (soprattutto americana).
Oggi, Gian Guido Vecchi scrive per il “Corriere della Sera” che la morte di Joseph Ratzinger potrebbe causare due effetti opposti: “O pacificare ulteriormente, il che, peraltro, è improbabile. Oppure, più probabilmente, provocare una forte instabilità, in Vaticano come nella Chiesa universale”.
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Anche il quotidiano “La Stampa”, in un articolo di Domenico Agasso si interroga sullo scenario prossimo venturo: “A partire da giovedì 5 gennaio 2023, dopo i funerali di Benedetto XVI, ci sarà un tormentone alimentato dagli oppositori di Francesco: le difficoltà a camminare, la sedia a rotelle, il bastone e l'età che avanza costringeranno anche lui alle dimissioni?”. Un’ipotesi tutt’altro che irrealistica considerando che in una recente intervista al quotidiano spagnolo Abc, il Papa ha rivelato di avere già firmato e consegnato le dimissioni in caso di impedimenti gravi e permanenti alla salute. Tuttavia, almeno in tempi brevi, Francesco non è intenzionato a lasciare il soglio di Pietro: sta lavorando ad appuntamenti futuri, come i viaggi nella Repubblica Democratica del Congo e Sud Sudan, in Portogallo per la Giornata mondiale della Gioventù e in Francia. Forse anche in Mongolia, India e Libano.
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“In sostanza, quasi nessuno nelle Sacre Stanze pensa che il Papa possa emulare il suo predecessore nei prossimi mesi, ma nessuno può esserne certo. Neanche Bergoglio” è la riflessione di Agasso. In caso di addio, Francesco si farebbe chiamare “vescovo di Roma emerito e non papa emerito”, non abiterebbe in Vaticano, ma resterebbe a Roma e cercherebbe una chiesa dove confessare la gente e consolare i malati. Il punto però è un altro. Senza Ratzinger che lo proteggeva “dalle offensive degli avversari del pontificato, ascrivibili alla galassia tradizionalista e ultra-conservatrice”, Bergoglio è più solo.
Gli ambienti ostili stanno già lavorando nell’ombra. Secondo un porporato, infatti, si intensificheranno le voci di una sua rinuncia e consigli non richiesti di ritirarsi a vita privata, si fa già il toto-nomi per il successore e si sente sempre più spesso la parola "conclave". Il vaticanista de “La Stampa” conclude con un ricordo: “Come dimenticare le parole di Bergoglio due mesi dopo l'operazione al colon, nella conversazione con i confratelli gesuiti, tenuta a porte chiuse il 12 settembre 2021 a Bratislava: Sono ancora vivo. Nonostante alcuni mi volessero morto”.