Papa Benedetto XVI, “trattato da sommo Pontefice”. I dettagli dei funerali in Vaticano
La celebrazione eucaristica per le esequie del Papa emerito Benedetto XVI, prevista giovedì 5 gennaio alle 9:30 sul sagrato della Basilica di San Pietro, «grosso modo ricalca quella riservata a un sommo Pontefice». Con, ovviamente, alcune modifiche e adattamenti. A precisarlo è il direttore della Sala Stampa della Santa Sede Matteo Bruni. «La base è quella - ha sottolineato - con alcuni elementi originali, adattamenti dovuti alla particolarità della situazione, e altri mancanti, propri del Pontefice regnante». Tra questi la supplica finale della diocesi di Roma e delle Chiese Orientali previste nei riti che chiudono i funerali dell’Ultima Commendatio (Ultima raccomandazione) e della Valedictio (Commiato).
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Diverse saranno poi le letture, non quindi quelle previste dal Lezionario per le messe rituali. La Prima lettura sarà «Dal libro del Profeta Isaia 29, 16-19», la Seconda Lettura «Dalla prima lettera di San Pietro apostolo 1, 3-9». Per il Vangelo si è scelto quello di Luca 23, 39-46, quello del «Buon ladrone» previsto nel Lezionario. «È uno dei testi più amati nelle liturgie funebri - ha sottolineato Bruni - perché offre consolazione a chi perde una persona cara». Una curiosità dall’effetto simbolico: il personaggio del Buon Ladrone (negli Atti di Pilato lo si chiama Disma) è il primo Santo cristiano, l’unico canonizzato direttamente da Gesù. Tutta la preparazione della celebrazione eucaristica è stata comunque frutto di un lavoro di squadra dei cerimonieri pontifici che hanno tenuto conto del pensiero di Papa Francesco. Bergoglio presiederà la messa (pronuncerà l’omelia) ma sull’altare, a celebrare, ci sarà il decano del Collegio cardinalizio, il cardinale Giovan Battista Re.
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Domani pomeriggio sul tardi la bara, in legno di cipresso, di Benedetto XVI sarà chiusa. Al suo interno verranno messe la medaglia e le monete coniate durante il Pontificato, il pallio o i palli del vescovo e il rogito, ossia un testo in cui è descritto brevemente il Pontificato. In particolare il rogito viene inserito in un tubo di metallo. Giovedì 5, giorno delle esequie - alle quali sono stati accreditati oltre 600 giornalisti da tutto il mondo -, la bara uscirà dalla Basilica vaticana alle 8:50 per permettere il Rosario dei fedeli. Dopo la messa il feretro verrà portato nelle Grotte vaticane per la sepoltura, nella tomba che fu di Giovanni Paolo II. Qui, ha spiegato Bruni, verranno messi una fettuccia intorno alla bara, dei sigilli della Camera apostolica, della Casa pontificia e delle Celebrazioni liturgiche. Il feretro verrà poi posta in una bara di zinco e sigillato. La bara di zinco verrà collocata in un’altra bara di legno e poi sepolta. La tumulazione avverrà in forma privata.
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