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Evasi dal Beccaria, caccia ai 4 detenuti in fuga. Nel carcere minorile è scoppiato l'inferno

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Sette giovani detenuti fuggiti, due catturati dopo qualche ora, poi i disordini e l'incendio con quattro agenti di polizia intossicati e portati in ospedale. È scoppiato l'inferno nel carcere minorile Beccaria di Milano dopo l’evasione nel giorno di Natale. I vigili del fuoco sono intervenuti nella struttura a causa delle fiamme appiccate all’interno di diverse celle. Occupato, in segno di protesta, anche il cortile passeggio.

I detenuti hanno tutti tra i 17 e i 18 anni e avrebbero approfittato dei lavori in corso da molto tempo per aprirsi un varco nella recinzione e poi scavalcare il muro di cinta. Dei due ripresi qualche ora dopo la fuga, uno è stato rintracciato dalla polizia penitenziaria. L’altro sarebbe stato riaccompagnato in carcere dalla suocera. Un terzo il giorno dopo convinto dai genitori a tornare in prigione.

Intanto quattro agenti sono rimasti intossicati nell’incendio esploso nelle celle e continua la caccia ai cinque evasi. In una nota diffusa in serata il Sindacato autonomo polizia penitenziaria (Sappe) ha definito quella di ieri “un’evasione annunciata”: «Adesso è prioritario catturare gli evasi – afferma Donato Capece, segretario generale del sindacato – ma la grave vicenda porta alla luce le priorità della sicurezza (spesso trascurate) con cui quotidianamente hanno a che fare le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria del Beccaria. «Da troppo tempo arrivano segnali preoccupanti dall’universo penitenziario minorile», denuncia Capece. «Beccaria, Casal del Marmo a Roma, Nisida, Bologna, Airola. Abbiamo registrato e registriamo, infatti, con preoccupante frequenza e cadenza, il ripetersi di gravi eventi critici negli istituti penitenziari per minori d’Italia. È da sottolineare, infatti, che nell’ultimo periodo diversi detenuti delle carceri minorili provocano i poliziotti penitenziari, creando sempre situazioni di grande tensione».

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