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Caffè ritirato, "contaminazione chimica". Le capsule e cialde pericolose

Giada Oricchio
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Ritirato dagli scaffali il caffè di un marchio molto noto. Il ministero della Salute ha richiamato per "rischio chimico", a titolo precauzionale, alcuni lotti di caffè espresso in capsule e cialde prodotti nello stabilimento del Caffè Trombetta, situato in via dei Castelli Romani 132 a Pomezia (Roma). Le confezioni finite sotto la lente di ingrandimento sono l'espresso “Capsule Trombetta arabica” 10x5,5 gr lotto n. 02AD07B. Sottoposti ad analogo provvedimento i marchi Consilia e Lo Zio d'America: in particolare “L'espresso arabica” capsule in confezioni da 275 grammi (lotto numero 02CD05B) e le cialde “L'espresso arabica” in confezione da 126 grammi, con il numero di lotto 01DD04B. La causa del richiamo è “potenziale presenza di ocratossina oltre i limiti di legge”.

Come devono comportarsi i consumatori? Dopo aver verificato che il lotto del prodotto acquistato sia quello oggetto del ritiro, bisogna riportarlo subito al punto vendita per il rimborso o il cambio con un prodotto analogo. È fatto divieto di consumo. Ma cos’è l’ocratossina A? Si tratta di una micotossina, cioè una sostanza chimica tossica prodotta dalle muffe, in grado di contaminare caffè, vino, cereali e frutta secca oltre alla carne degli animali (si accumula nei tessuti). E’ molto pericolosa per la salute a causa della sua capacità nefrotossica, immunotossina e cancerogena.  

 

 

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