Scandalo Qatar-Ue, convalidati gli arresti di Panzeri e Giorgi. Indagini sulle banconote
Nell'udienza di convalida al Tribunale di Bruxelles sono stati confermati per un mese i mandati di cattura nei confronti dell'ex eurodeputato Pier Antonio Panzeri e dell'assistente parlamentare Francesco Giorgi, compagno di Eva Kaili, ex vicepresidente del Parlamento europeo. Quest'ultima invece non si è presentata all'udienza per uno sciopero delle guardie carcerarie che ha impedito la presentazione in camera di consiglio e sarà ascoltata il 22 dicembre. Niccolò Figà-Talamanca, segretario generale dell'ong No Peace Without Justice, rimane detenuto ma secondo i termini del braccialetto elettronico.
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L'inchiesta si sta ora concentrando sull'origine delle banconote - 1,5 milioni di euro in tutto - sequestrate durante le perquisizioni. Secondo informazioni di stampa, gran parte di queste banconote sono considerate nuove, ancora avvolte nella plastica, e appena emesse. Alcune, poi, sono state emesse in Belgio. Mentre le istituzioni Ue si interrogano su come reagire all'onda d'urto dello scandalo, aleggia l'ipotesi, a cui stanno lavorando i pm della procura federale del Belgio, che potrebbero esserci altri europarlamentari 'a libro paga' del Qatar.
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Domani il Parlamento europeo voterà una risoluzione che impegnerebbe l'Eurocamera ad avviare un processo di riforme nel segno della trasparenza. I deputati chiedono una commissione d'inchiesta "incaricata di individuare potenziali carenze nelle norme del Parlamento europeo in materia di trasparenza, integrità e corruzione e di presentare proposte di riforma, sulla base del lavoro della commissione per gli affari costituzionali e delle migliori pratiche in altri parlamenti". L'Europarlamento, infine, "sospende tutti i lavori sui fascicoli legislativi relativi al Qatar, in particolare per quanto riguarda la liberalizzazione dei visti e le visite programmate, fino a quando le accuse non saranno state confermate o respinte". Risoluzione dalla cui firma è stato escluso il gruppo Identità e democrazia, di cui fa parte la Lega, "arbitrariamente e in maniera del tutto immotivata", afferma il partito di via Bellerio.
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Intanto, la Commissione europea assicura che la Ong Fight impunity, fondata da Antonio Panzeri, "non ha ricevuto alcun finanziamento" e "non è nemmeno iscritta al Registro per la Trasparenza", ma rimane l'esortazione a fare chiarezza e avviare una stretta sui controlli e la trasparenza. "È una vicenda, a parte vergognosa in sé, che va presa sul serio, perché può essere una ferita alla reputazione del Parlamento europeo, innanzitutto, ma in generale perché molto spesso non si distingue tra le istituzioni", ha rimarcato il commissario Ue all'Economia Paolo Gentiloni parlando alla stampa a Strasburgo. "Penso che bisogna reagire e confido che il Parlamento europeo reagirà prendendo delle iniziative per rendere ancora più forti i fattori di trasparenza". Domani ci sarà il Consiglio europeo, con i capi di Stato e di governo. Fonti diplomatiche riferiscono che i leader preferirebbero lasciare l'argomento al Parlamento europeo, supportando pienamente l'iniziativa intrapresa dalla presidente Roberta Metsola, che, come di consueto, pronuncerà un discorso in apertura del vertice. Non è detto, però, che i leader non sollevino il caso.