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Covid, gli ultimi dati dagli ospedali: ricoveri in crescita. Cosa succede

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Crescono i ricoveri Covid in Italia per la terza settimana consecutiva. Il dato emerge dal report degli ospedali-sentinella della rete Fiaso del 6 dicembre che registra un incremento dei pazienti nei reparti Covid pari al 15%. La percentuale di crescita è pressoché uguale sia per i reparti ordinari (+15,8%) sia per le terapie intensive (+15,1%). Ad aumentare, però - spiega la Federazione Asl e ospedali - sono soprattutto i pazienti 'con Covid', ovvero coloro che arrivano in ospedale per curare altre patologie e vengono trovati positivi al tampone pre-ricovero: in una settimana i pazienti 'con Covid' sono saliti del 19% mentre per i ricoverati 'per Covid', coloro che hanno sviluppato la malattia tipica da Covid con sindromi respiratorie e polmonari, si rileva un incremento del 9%.

 

Complessivamente nelle aree ospedaliere ordinarie dedicate al Covid il 68% dei pazienti, pur in isolamento a causa del virus Sars-Cov-2, è ricoverato 'con Covid' ed è quindi in ospedale per curare altre malattie - evidenzia il report - Di contro, il 32% è composto da pazienti 'per Covid'. Questo testimonia la grande circolazione del virus che, tuttavia, incontra per lo più soggetti vaccinati, senza causare dunque sintomi e malattia con gravi conseguenze.

 

Situazione completamente opposta, invece, nelle Rianimazioni Covid dove l'84% dei ricoverati è 'per Covid' ed è in gravi condizioni con sintomi respiratori e polmonari: di questi - sottolinea la Fiaso - una significativa quota, pari al 28%, è no vax. Solo la restante parte del 16% dei ricoverati è in Terapia intensiva 'con Covid'. L'aumento dei ricoveri ospedalieri è maggiore al Sud (+26%) rispetto al Centro Italia (+18%) e al Nord (+9%). Tra i minori di 18 anni, la crescita dei ricoverati è più lieve: +4,5%, secondo quanto emerge dalla rilevazione del 6 dicembre nei quattro ospedali pediatrici e nei reparti di pediatria degli ospedali della rete sentinella Fiaso. Per l'82% dei casi si tratta di bambini molto piccoli di età compresa tra 0 e 4 anni.

"La circolazione del virus è in aumento come avviene normalmente nella stagione invernale ma al momento non ci sono segnali di preoccupazione: gli ospedali, dopo due anni di emergenza, sono ormai organizzati per affrontare la situazione e il numero di pazienti che sviluppano conseguenze gravi è ridotto grazie soprattutto alle difese offerte dal vaccino. La fase pandemica è alle spalle e il Covid è diventato endemico", ha detto il presidente Fiaso, Giovanni Migliore. 

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