bomba di porro
Open Arms, Porro mostra il video del sommergibile. "È possibile che..." bomba sulla Ong
Spunta il video girato dal sommergibile della marina italiana "Venuti" che ha ripreso alcune manovre e documentato delle comunicazioni della nave Ong Open Arms. Il caso è emerso nel processo a Matteo Salvini a Palermo per il presunto sequestro dei migranti a bordo dell'imbarcazione nel noto braccio di ferro tra il governo e le Organizzazioni non governative in azione nel Mediterraneo del 2019. Lunedì 5 dicembre le immagini sono in onda a Quarta Repubblica, il programma condotto da Nicola Porro su Rete 4.
Il primo agosto di quell'anno la Open Arms navigava di fronte alle coste della Libia ed è stata "intercettata" da un sottomarino della Marina militare, il "Venuti", impegnato in un'attività di pattugliamento. In quelle ore la nave della Ong spagnola recuperò in mare alcuni migranti poi rimasti a bordo per 19 giorni a causa della linea dura imposta da Salvini, allora ministro dell'Interno.
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Ma cosa si vede nel filmati? Accanto alla Open Arms ci sono due gommoni e un barchino blu. "Open Arms è in navigazione verso le coste libiche a 5,2 nodi. Alle 8.15 esegue un cambio di rotta e aumenta la velocità fino a 11,2 nodi. Alle 12 viene intercettata una comunicazione: 'un dialogo tra un soggetto parlante (non identificato) riconducibile a persona probabilmente a bordo della Ong ed un secondo soggetto (anch'esso non identificato)'. Per la comunicazione viene utilizzato un canale commerciale a corto raggio", riporta il servizio della trasmissione Mediaset. In seguito i militari avrebbero accertato “la presenza in quella zona marittima di una piccola imbarcazione in legno con lo scafo di colore blu in avvicinamento alla Ong”. L'interrogativo sollevato da Quarta Repubblica è chiaro: "È possibile che la nave della Ong fosse in contatto con qualcuno a bordo dell'imbarcazione carica di migranti?".
I video è spuntato all'ultima udienza del processo palermitano ma non sarebbe una novità. L'avvocato di Salvini, Giulia Bongiorno, ha parlato infatti di informativa “fantasma” dal momento che dell'importante documento sarebbero state a conoscenza nove procure italiane ma, misteriosamente, non era mai stato preso in considerazione.