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Frana Ischia, il giallo sulla pec dell'ex sindaco e lo scaricabarile sugli allarmi

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Pietro De Leo
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Mentre a Casamicciola si prova a ripartire, si tenta anche di riannodare i fili per individuare eventuali omissioni. In questo senso, il «giallo della Pec» è al centro della cronaca. Riassunto: un ex sindaco del Comune colpito dalla frana, Giuseppe Conte (omonimo del leader del Movimento 5 Stelle), l'altro ieri ha rivelato di aver inviato, lo scorso 22 novembre, dunque qualche giorno prima del disastro, una mail certificata a 23 indirizzi.

Basandosi sull'allerta meteo arancione, in pratica, lanciava l'allarme: occorre mettere in sicurezza la popolazione e non può bastare diramare l'allerta meteo. Questa Pec, però, ha detto lui stesso, non ha ricevuto alcuna risposta. Tra i destinatari, il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, la commissaria prefettizia di Casamicciola, la Protezione Civile Regionale, il Prefetto. Ieri, è stata la giornata delle reazioni. Il primo cittadino partenopeo sollecitato sull'argomento in conferenza stampa, afferma: «Di questi allarmi prima delle emergenze ne arrivano a centinaia e arrivavano da anni. È chiaro che esistono i protocolli, c'era allerta arancione e ogni istituzione per le proprie competenze compie gli atti. Il Comune ha fatto ordinanze. La valutazione era corretta. Ci sono poi competenze diverse con sovrapposizioni tra istituzioni ed enti nella gestione degli interventi. Credo che su questo si debba fare una semplificazione». Insomma, la descrizione plastica di un avvitamento tra vari livelli. Il Prefetto di Napoli Claudio Palomba, dal suo canto, afferma: «Io cercherei di superare anche questo aspetto» della Pec. «La dichiarazione di stato d'emergenza è partita subito. È stato diramato immediatamente lo stato d'allerta». E la Commissaria straordinaria di Casamicciola, Simonetta Calcaterra, osserva: «Non è vero che non sono state lette le note. È stato fatto un avviso alla cittadinanza, un'ordinanza di chiusura delle scuole e non solo. In data 25 ottobre sono state adottate ben due ordinanze e diramato un avviso alla cittadinanza, diffuso anche tramite gli organi di stampa». Insomma, di mail ne arrivano a centinaia... le note sono state lette... lo stato d'allerta è stato diramato. E però, parlando con i media l'altro ieri, Conte aveva sottolineato di aver chiesto l'evacuazione dei cittadini in pericolo. Al di là di questo, secondo quanto riportato dai media locali, la Procura di Napoli avrebbe acceso un faro proprio anche sulla vicenda pec, e dunque occorrerà attendere gli sviluppi della vicenda prima di avere elementi concreti su tutto questo.

Nel frattempo, però, c'è il primo duello politico-amministrativo intorno alla vicenda. Sì, perché il Presidente della Regione, Vincenzo De Luca, si è opposto alla possibilità che il Prefetto Calcaterra possa diventare commisComunicazioni Le pec di allerta inviate il 22 novembre dall'ex sindaco di Casamicciola, Giuseppe Conte sario per l'alluvione. Già ricopre il ruolo di guida amministrativa di Casamicciola, è la tesi messa nero su bianco in una lettera a Palazzo Chigi, per affrontare un problema che ha riguardato non solo il Comune in questione, ma tutta l'isola di Ischia servirebbe una figura diversa. E poi c'è la reazione dei sindaci locali, che respingono la riconduzione di quanto è accaduto all'abusivismo edilizio. Il sindaco di Forio (Comune che si trova sul lato Ovest dell'Isola), Francesco Del Deo, afferma: «Certa stampa deve smetterla di fare sciacallaggio sull'abusivismo, le vittime da una zona bianca. Non solo. Alcune case erano autorizzate. Mettiamo da parte l'abusivismo. Non credo che sia stato abusivismo nelle Marche o altrove in cui ci sono state delle tragedie». Il vicepresidente dell'associazione che raduna i primi cittadini delle Isole minori, Sergio Ortelli, denuncia: «Lo sciacallaggio continuo, l'aggressione mediatica che arriva da più fronti getta sui nostri territori, sui cittadini e sul nostro operato un'ingiustificabile colpa che viene legata, per clamore mediatico, anche all'abusivismo. Non è questo il tempo per le polemiche».

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