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Roberto Maroni, i funerali di Stato a Varese. Folla e applausi

La Lega e tutta la politica danno l'addio a Roberto Maroni, ex ministro dell'Interno e del Lavoro, governatore della Lombardia, segretario ed anima critica del partito. A rendergli omaggio, ai funerali di Stato celebrati nella Basilica di San Vittore, a Varese, tutto lo stato maggiore del Carroccio e politici di diversi schieramenti e rappresentanti delle Istituzioni a tutti i livelli. A partire dalla premier, Giorgia Meloni, accolta al suo arrivo da un applauso dai alcuni cittadini ai bordi della piazza transennata, che così lo ha ricordato commossa: "Penso che l'Italia sia stata fortunata a poter contare su una persona così nelle sue istituzioni. Era una persona capace di grande visione e di grande concretezza. Ed era una delle persone che ho conosciuto che più sapevano fare gioco di squadra. Ne ho un ricordo straordinario".

Presenti alle esequie i presidenti di Camera e Senato, Lorenzo Fontana, i vicepremier Matteo Salvini ed Antonio Tajani, ministri Giancarlo Giorgetti, Roberto Calderoli, Daniela Santanché e Francesco Lollobrigida e Alessandra Locatelli, oltre ai tre governatori leghisti di Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia, Attilio Fontana, Luca Zaia e Massimiliano Fedriga. E ancora l'ex ministra dell'Interno, Luciana Lamorgese, l'ex premier Mario Monti, l'architetto Stefano Boeri presidente della Triennale di Milano (Maroni faceva parte del cda), il sindaco di Milano Beppe Sala, l'ex presidente della Camera Pierferdinando Casini, il leader di Noi Moderati, Maurizio Lupi, il senatore del Pd, Alessandro Alfieri, i 5 Stelle lombardi Stefano Buffagni e Dario Violi, Isabella Votino, storica portavoce di Maroni al Viminale e in Regione Lombardia.

A Varese per l'ultimo saluto a Maroni sono arrivati anche Pierfrancesco Majorino e Letizia Moratti, candidati alla presidenza della Regione rispettivamente per il centrosinistra e il Terzo polo. Tra i leghisti della prima ora Roberto Castelli e Mario Borghezio l'indipendentista Gianni Fava e l'ex segretario della Lega lombarda Paolo Grimoldi, componente del Comitato del Nord lanciato Umberto Bossi dopo le elezioni politiche del 25 settembre. Centinaia i cittadini che hanno seguito i funerali dal maxi schermo allestito in piazza del Podestà, dove si trova la storica sede della Lega. "Grazie Bobo", lo striscione appeso al balcone dai militanti.

"Tutte le forze politiche al di là degli schieramenti gli riconoscono due qualità: la lealtà e la correttezza", ha sottolineato il sindaco della città, Davide Galimberti, che per oggi ha disposto il lutto cittadino e le bandiere a mezz'asta in tutti gli edifici pubblici.

Il feretro di legno chiaro, con sopra un cuscino di fiori bianchi, è stato accolto dagli onori militari e da diversi applausi, dentro e fuori la basilica. Sopra la bara è stata poi messa una foto di Maroni in barca a vela, una delle sue grandi passioni insieme alla musica e al Milan. "A Varese ho sentito dire spesso in questi giorni 'era uno di noi'. È bello quando un politico riesce a farsi percepire così, come uno di noi. Le sue origini umili non le ha mai rinnegate e sempre vissute con normalità soprattutto quando tornava a Lozza dove era non il ministro ma il marito di Emilia e il padre di Chelo, Fabrizio e Filippo", ha detto il vescovo ausiliare di Milano, monsignor Giuseppe Vegezzi, nella sua omelia, ricordando di quando suonava ai matrimoni in chiesa con il suo gruppo 'Distretto 51': "È bello pensare che sta cantando anche per noi". Al termine della funzione ha preso la parola il figlio Filippo "Sappiamo che per te non è stato facile essere un papà , perché il tuo lavoro, che era tua passione ti portava spesso lontano da casa. Accendevamo la tv e ti vedevamo lì Ma non siamo mai stati arrabbiati con te. Nei momenti di difficoltà hai capito che la famiglia poteva essere un porto che era qualcosa di cui avevi bisogno. Hai capito che ci sono cose più importanti della politica. Ci abbracciavi all'improvviso, non ci hai fatto mai mancare il tuo affetto e le rassicurazioni, anche quando non riuscivi più ad alzarti dal letto noi lo sappiamo bene perché - ha concluso - il tuo amore ci è arrivato tutto". La cerimonia si è poi chiusa con con la canzone 'Come una bugia', scritta proprio da Maroni e cantata in chiesa dalla sua band.

Roberto Maroni, "è stato un orgoglio stato un orgoglio per la Lega e per l'Italia. La sua città e la sua Comunità gli ha dato il saluto più bello, è stato bello vedere anche altri sindaci di territori diversi e idee diversi.

Era una persona seria, anche il sole lo saluta. È il modo giusto per ringraziarlo", ha commentato Salvini al termine dei funerali. La sua eredità politica? "Risolvere i problemi e non crearli. Siamo qua per questo. Lui ha fatto il segretario federale prima di me, per me - ha aggiunto - sarà ancora più impegnativo ed emozionante guadagnarmi la fiducia giorno per giorno". Nel pomeriggio i funerali in forma privata a Lozza, comune dell'ex ministro nel varesotto.

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