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Italia, Spagna e Francia bocciano l'Europa sul gas: rivolta sul "finto" price cap

Gianni Di Capua
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Il price cap proposto dalla Commissione agita gli Stati Ue. Oggi i ministri dell'Energia sono a Bruxelles per una riunione straordinaria convocata per approvare il pacchetto del 18 ottobre sugli acquisti comuni, l'indice complementare al Ttf e gli «accordi di solidarietà» per il gas, ma che vedrà anche una prima valutazione della proposta lanciata dall'Esecutivo Ue martedì. Così come è stato presentato, il meccanismo avanzato dall'Esecutivo Ue sembra quasi una misura irrealizzabile: un price cap che scatterà solo con un tetto di 275 euro al megawattora per due settimane sulle transazioni del Ttf e uno spread di tale prezzo con quello globale di riferimento del Gnl, negli ultimi 10 giorni di negoziazione prima della fine delle due settimane sopra menzionate, ha fatto infuriare diversi Stati membri. «La proposta della Commissione Ue sul price cap non la riteniamo sufficiente», ha detto il ministro italiano dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, che avverte: «Rischia di stimolare la speculazione invece di arginarla. Domani valuteremo rispetto alle modalità quali posizioni prendere, ma così com'è la proposta non è di nostra soddisfazione».

 

 

Per la ministra spagnola per la Transizione ecologica, Teresa Ribera, quella della Commissione è una «presa in giro». Anche il governo di Madrid, che pure ha già da tempo approvato un price cap nazionale che ha calmierato i prezzi, è della stessa opinione dell'Italia. «Genera l'effetto opposto a quello voluto, provoca un aumento artificioso dei prezzi maggiore, mettendo a rischio tutte le politiche di contenimento dei prezzi», ha affermato Ribera. La Spagna e l'Italia non saranno gli unici Paesi sul piede di guerra. «La Commissione ascolterà cose molto dure dalla stragrande maggioranza dei ministri. Sono consapevole che c'è un altissimo livello di indignazione nella maggioranza degli Stati membri», ha rivelato la ministra spagnola. Critiche sono state sollevate anche dal governo polacco, mentre fonti della presidenza del Consiglio Ue riferiscono che per molti Stati Ue il prezzo del price cap fissato dalla proposta della Commissione «è troppo alto» e che si farà di tutto per arrivare a «convincere» i Paesi più recalcitranti.

 

 

E infatti anche per la Francia la proposta è insufficiente. Lo dicono fonti del Ministero della Transizione Energetica francese, sintetizzando il messaggio che a Bruxelles verrà esplicitato dalla ministra Agnès Pannier-Runacher. La proposta viene giudicata a Parigi al di sotto del mandato affidato alla Commissione e non all'altezza della crisi energetica che sta vivendo il nostro continente. La ministra chiederà alla Commissione di rivedere al rialzo, e in modo significativo, il suo livello di ambizione e le sue proposte, mettendo sul tavolo soluzioni concrete per ridurre il prezzo del gas. Intanto, i mercati non sembrano essere spaventati dalla proposta del tetto, anzi, l'indice Ttf di Amsterdam ha registrato degli aumenti tra il 6% e il 9,8%, attestandosi a 129 euro al megawattora.

 

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