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Ucraina, previsione da brividi di Nelli Feroci: "Nessuna prospettiva di pace"

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Al G20 sono stati ottenuti alcuni risultati importanti ma la strada da fare per la pace in Ucraina è lunga e piena di ostacoli. Ferdinando Nelli Feroci, presidente dell'Istituto Affari Internazionali, è intervenuto lunedì 21 novembre a Omnibus, su La7. Il vertice di Bali non era la sede più indicata per una soluzione politico-diplomatica del conflitto ma "sono successe molte cose importanti". 

 

Tra queste è positivo che il presidente russo Vladimir Putin "non si è presentato, vuol dire che non se la sentiva. Questa era un segnale importante, tanto che ha mandato Lavrov" spiega l'ambasciatore. Poi c'è stata la condanna dell'aggressione russa nel comunicato finale, sia pure attribuita alla maggioranza dei membri del G20 e non all'unanimità. Poi ci sono stati i colloqui tra il presidente americano Joe Biden e quello cinese Xi Jinping. "I problemi sono tutti aperti ma hanno deciso di continuare a parlarsi e questo è un segnale molto importante", spiega Nelli Feroci. Non solo, la Cina ha anche ribadito con la Russia che non si scherza con le armi nucleari.

 

"Detto questo la situazione è bloccata, non ci sono per ora possibilità o prospettive di un avvio di un dialogo" conclude l'esperto di affari esteri secondo cui non ci sono neanche le "prospettive di un cessate il fuoco". "Forse si potrà immaginare nel giro di qualche settimana un rallentamento delle ostilità, un cessate il fuoco di fatto, ma continuano a essere troppo distanti i rispettivi punti di partenza" per una trattativa "perché si possa immaginare una qualche soluzione negoziata" o anche solo una ricerca di soluzione. Intanto Volodymyr Zelensky sotto la pressione Usa ha "proclamato i suo 10 punti di partenza, ma è ovvio che non sono accettabili da parte russa". 

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