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Ong, Piantedosi in Senato: chi entra in Italia non lo decidono i trafficanti

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Chi entra in Italia non lo decidono gli scafisti. Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi fa il punto in Senato sull'emergenza migranti e sullo scontro con Parigi per le navi delle Ong. "L’azione del Governo è ispirata da umanità e fermezza, non vogliamo venire meno ai doveri di accoglienza, ma affermiamo il principio che in Italia non si entra illegalmente e la selezione non la fanno i trafficanti. Vogliamo governare le migrazioni e non subirle", ha il capo del Viminale nel corso dell’informativa nell'aula di Palazzo Madama sulla gestione dei flussi migratori. 

 

"Il meccanismo di redistribuzione dei migranti non riesce a decollare. Ma questo non è il primo caso in cui accade. Serve una nuova politica europea che sia realmente basata sul principio di solidarietà", ha detto Piantedosi parlando della "gestione dei flussi migratori e sui recenti interventi di assetti navali di organizzazioni non governative nel Mediterraneo centrale". "L’Italia non è mai venuta meno ai principi di solidarietà e accoglienza - ha affermato - ma l’accoglienza ha un limite invalicabile nella capacità del Paese di destinazione dei flussi di assicurare percorsi di integrazione che siano efficaci". La via è una nuova politica europea "in materia di migrazione e asilo, ispirata ai principi di solidarietà e responsabilità e che sia equamente divisa fra tutti gli Stati membri".

 

"Stiamo per attivare dei corridoi umanitari per le persone vulnerabili, da utilizzare anche come leva per Paesi terzi di origine e transito", ha spiegato il ministro, "dobbiamo creare percorsi legali di ingresso per i Paesi che collaborano alla prevenzione delle partenze illegali, con un meccanismo premiale per i Paesi impegnati nel contrasto all’immigrazione illegale", ha affermato. 

 

Sul caso che ha provocato la tensione con la Francia, quello della Ocean Viking, Piantedosi ha detto che la nave della Ong "si è diretta autonomamente verso le coste francesi, una decisione questa non solo mai auspicata dall’Italia ma che di fatto ha creato attriti su piano internazionale, anche questi assolutamente non voluti dal governo con il rischio di avere ripercussioni sulle politiche migratorie a livello europeo". Nel merito, "la nave Ocean Viking, battente bandiera norvegese ha operato dal 22 al 26 ottobre, con ben sei interventi su più di 200 migranti, nei confronti di questa nave il 24 ottobre con una nota verbale del nostro ministero degli Esteri sollecitando la Norvegia a compiere ogni azione necessaria per l’individuazione di un posto sicuro per i migranti. Ho sollecitato il nostro ministro degli Esteri a mantenere aperte le interlocuzioni con la Norvegia e ad acquisire informazioni sulle persone a bordo. L ’Ocean Viking non è mai entrate in acque territoriali italiane, e le autorità italiane non hanno mai notificato alcun provvedimento di divieto, la decisione della nave di allontanarsi dalle coste italiane risulta essere stata presa dopo che i media avevano già diffuse la notizia che le persone soccorse in altre navi ong erano già tutte sbarcate". 

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