Eclissi solare 25 ottobre 2022, quando vederla: l'ora del massimo oscuramento
C'è grande attesa per l'eclissi di sole parziale prevista per la mattina di domani martedì 25 ottobre che sarà visibile anche nei cieli italiani. Un fenomeno che durerà due ore da gustare con le dovute protezioni per gli occhi (ce ne sono di specifiche, ma possono andare bene anche occhiali da saldatore con un indice di protezione superiore a 13) ma che si manifesterà con diversa entità a seconda da dove si guarda. Per esempio in Friuli il sole si vedrà oscurato per il 23%, solo un decimo dello specchio solare in Sardegna. Tutto inizierà attorno alle 11.30 per concludersi alle 13.30.
"In arrivo sulla Terra". Ecco cosa succede con la tempesta solare
Il massimo dell’eclissi in Italia, con un oscuramento del disco solare fino a circa il 20%, è previsto intorno alle ore 12.20 (con piccole variazioni a seconda della località). L’eclissi di Sole è un fenomeno raro. L’ultima visibile dall’Italia si è verificata nel 1961, e per osservarla di nuovo da alcune porzioni dell’Italia bisognerà attendere il 2081. Nei prossimi anni, sono previste eclissi totali in Spagna e Islanda il 12 agosto 2026 e ancora in Spagna e Africa settentrionale il 2 agosto 2027: questi due eventi saranno visibili dall’Italia sotto forma di eclissi parziale.
La "finta notte" è un fenomeno che ha un impatto sul pianeta, a partire dal comportamento degli animali. "Nonostante la breve durata di questo evento - sottolinea il Cnr in una nota - durante le eclissi sono state rilevate variazioni dell’intensità luminosa, della temperatura e della velocità del vento. Anche se non considerevoli, tali variazioni interrompono o comunque influenzano i ritmi circadiani di un’ampia varietà di animali, mammiferi ma anche insetti ed uccelli portandoli a modificare improvvisamente comportamenti ed abitudini".
Il fenomeno astronomico visibile in tutta Italia: cosa accadrà il 25 ottobre
Principalmente sono stati registrati classici comportamenti osservati normalmente in ore serali o notturne, come il ritorno ai nidi e alveari, vocalizzazioni serali e cessazioni di esse, o un aumento dei ritmi giornalieri di attività. In alcune specie, cani, cavalli, giraffe, babbuini, gorilla, corvidi e fenicotteri, può svilupparsi uno stato ansiogeno apparente suggerendo una risposta di paura o comunque legata a sentimenti negativi.