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Governo, i sindacati scendono in piazza. Cosa chiedono a Meloni
Il primo messaggio dei sindacati al nuovo governo di Giorgia Meloni arriva da piazza Santi Apostoli a Roma in occasione della manifestazione nazionale di Cgil, Cisl e Uil sulla sicurezza sul lavoro. Proprio nelle ore del giuramento dei nuovi ministri, i sindacati non perdono tempo per chiedere un forte coinvolgimento nelle decisioni del nuovo esecutivo. E fanno anche una "promessa": "il nuovo governo sarà giudicato sui fatti".
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Il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, poco prima dell'inizio della manifestazione parlando ai cronisti rivolge gli "auguri di buon lavoro alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e alla sua squadra di governo, con l'auspicio che sappia da subito mettere in campo un dialogo e un confronto con le parti sociali". E dopo gli auguri, le richieste, "urgenti": "abbiamo una stagione complicata e difficile davanti a noi, fa notare il sindacalista. Contrastare il caro bollette, ridurre le tasse, costruire le condizioni per sostenere i redditi dei lavoratori dipendenti, dei pensionati e delle famiglie". Il leader della Cgil Maurizio Landini va a bomba sul tema della manifestazione e sottolinea che "morti e infortuni sono colpa della precarietà e dei pochi controlli", ma non perde l'occasione per assicurare alla nuova inquilina di Palazzo Chigi, prima donna premier italiana, alla guida di un governo di centrodestra, che conteranno solo i fatti: "giudicheremo il governo per quello che farà. Ci attendiamo di essere coinvolti e che prima di prendere le decisioni discuta con i sindacati e con il mondo del lavoro. Ci aspettiamo che dia risposte concrete ai problemi, a partire dall'emergenza bollette, dai redditi e dalle pensioni, dalla precarietà". Perché, spiega il segretario generale della Cgil, "sarebbe un grave errore se pensasse di affrontare i problemi contro il mondo del lavoro o non coinvolgendolo. Se ci ascolterà avrà il nostro consenso, ma se andrà da un'altra parte difenderemo le nostre posizioni".
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Anche il leader della Uil Pierpaolo Bombardieri fa gli auguri di buon lavoro al governo Meloni. E di lavoro ce n'è da fare. "Questo paese, dice Bombardieri, ha bisogno di risolvere molti problemi, su questi problemi noi siamo pronti a dare il nostro contributo e le nostre proposte". L'assicurazione del numero uno della Uil è che "verificheremo i fatti. Oggi c'è troppo precariato, sottopagato e poco sicuro e 1.200 morti l'anno. Questi sono i problemi che sottoporremo" alla nuova ministra Marina Calderone, perché "siamo in piazza a ricordare chi muore sul lavoro, mentre il nuovo governo ha giurato, e alla ministra che ha detto che ascolterà le parti sociali, diciamo di ascoltare questa piazza e chi ha perso un uomo o una donna per incidenti sul lavoro". L'esecutivo targato Meloni di emergenze se ne troverà da affrontare, due particolarmente difficili da gestire: salvare famiglie e lavoratori e pensionati, ma anche le imprese. E l'Ufficio studi della Cgia ricorda qualche cifra utile a spiegare perché: "È in arrivo uno degli inverni più difficili degli ultimi 50 anni. Per salvare i bilanci delle famiglie e delle imprese, infatti, sarà necessario impiegare entro la fine dell'anno almeno 70 miliardi di euro. Di questi, 35 per dimezzare il caro bollette e altrettanti, con la legge di Bilancio 2023, per non far decadere dal prossimo gennaio alcune misure introdotte dal governo uscente. La situazione è critica: il nuovo esecutivo dovrà fare l'impossibile per recuperare tutte queste risorse senza ricorrere ad un aumento del deficit, visto che, al massimo, potrà beneficiare su un 'tesoretto' che potrebbe toccare i 25 miliardi di euro. Se non riuscirà a recuperarne altri 45, rischiamo un 2023 molto complicato".