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Assolti i genitori di Matteo Renzi: ribaltata la sentenza di primo grado sulle presunte fatture false

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Il fatto non costituisce reato. Lo ha stabilito la Corte di appello di Firenze assolvendo Laura Bovoli e Tiziano Renzi, genitori dell’ex premier Matteo Renzi, a processo a Firenze insieme con l’imprenditore Luigi Dagostino per due presunte fatture false. La Corte, accogliendo la ricostruzione delle difese, ha così riformato la sentenza di primo grado, con la quale ai coniugi Renzi era stata inflitta la pena di 1 anno e 9 mesi e a Dagostino di 2 anni. «Il fatto non costituisce reato, quindi è stata riconosciuto che la prestazione è stata svolta e quindi non è stata una prestazione inesistente» ha detto l’avvocato Lorenzo Pellegrini, difensore di Laura Bovoli dopo la lettura del dispositivo. «È stato dunque testimoniato e provato che le fatture non sono false. I signori Tiziano Renzi e Laura Bovoli sono per questo stati assolti», ha concluso il legale.

 

 Immediata la reazione del leader di Italia Viva, Matteo Renzi che su Instagram ha scritto: «Dopo anni di lotta e dolore i miei genitori sono stati assolti: il fatto non costituisce reato. Sono felice per loro e per tutti noi. Non auguro a nessuno di vivere ciò che hanno dovuto vivere i miei, non si meritavano tanto odio. Ha vinto la giustizia, ha perso il giustizialismo». 

 

Per «Dagostino nel reato principale, che era la dichiarazione fraudolenta, è stato assolto proprio perchè il fatto non sussite, quindi con la formula più ampia possibile» ha detto al termine dell’udienza l’avvocato Sara Gennai, difensore dell’imprenditore Luigi Dagostino, a cui è rimasta una condanna a nove mesi per truffa e un risarcimento alla parte civile. «Per quanto riguarda la truffa - aggiunge Gennai - che era il reato minore ne riparleremo in Cassazione, quindi ne discuteremo dopo la lettura delle motivazioni».

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