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Elia Putzolu, parla l'amica del foreign fighter ucciso: perché combatteva con i russi

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Del suo nome non c'è traccia negli archivi consolari italiani. Elia Putzolu, il foreign fighter italiano morto lo scorso venerdì in Donbass mentre combatteva insieme ai filorussi, non si era mai rivolto ad alcuna ambasciata o consolato italiano in territorio russo secondo quanto riportato da LaPresse che cita fonti diplomatiche. Il 28enne era una sorta di "fantasma" del conflitto, insieme a chi sa quanti altri. 

 

Putzolu "non era un mercenario ed era in Ucraina da diverso tempo", riporta Adnkronos che cita fonti qualificate. Il 28enne era un belligerante con i filorussi e sul caso indagano i carabinieri del Ros, che insieme alla Farnesina e alle autorità italiane a Mosca invieranno le informazioni alla procura di Roma. "Non è andato lì per uccidere, viveva in Russia dal 2019 e faceva il muratore", è finito a combattere tra le file russe "per amicizie sbagliate fatte in Donbass" ma poi ha sposato la causa russa e "non pensava finisse così: a me ha detto che era lì solo per far finire la situazione disumana che c’era da anni", dice a LaPresse un’amica del foreing fighter ucciso. "Uno pensa che in quei paesi esista una scelta ma non c’è. O fai quello che fanno tutti o paghi con la vita, anche se non sei russo o ucraino".

 

Putzolu è il terzo italiano ucciso in Ucraina. Lo scorso 20 settembre è stata data la notizia della morte di Benjamin Giorgio Galli. Il 27enne stava combattendo con la Legione Internazionale di difesa contro l'esercito russo. A fine marzo Edy Ongaro, miliziano italiano di 46 anni, è morto in Donbass. E' stato ucciso da una bomba a mano mentre combatteva accanto alla forze separatiste filo-russe.

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