Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Ucraina, "perché Putin usa i droni irianiani". Analista vede la fine dello Zar

  • a
  • a
  • a

Il presidente russo Vladimir Putin ha messo la "popolazione civile apertamente nel mirino" e il suo obiettivo è piegare Kiev lasciandola senza elettricità. L'analista Kirill Mikhailov del Conflict Intelligence Team, centro studi indipendente nato in Russia, spiega che il Cremlino non userà l'arma tattica nucleare ma continuerà con "raid massicci sulle infrastrutture".

 

"Se la Russia non riesce a vincere sul campo di battaglia, allora cerca di interrompere il funzionamento dello Stato ucraino, in modo che il Paese non possa continuare la guerra. L'obiettivo è causare una catastrofe per una quantità enorme di ucraini, senza dover ricorrere all'arma nucleare" spiega l'analista in una intervista a La Stampa. "Si tratta di una guerra aperta contro la popolazione civile, senza più alcun tentativo di dimostrare che a essere colpiti sono solo obiettivi militari" afferma sottolineando che la guerra vive una nuova fase aperta da Mosca a causa "dell'impressione generale che la Russia stia perdendo la guerra". Un'idea che Putin vuole ribaltare davanti al mondo e all'opinione pubblica interna.

 

Putin ha il bisogno di stingere i tempi: "Negli ultimi giorni abbiamo visto che i russi hanno usato droni iraniani invece dei missili da crociera per colpire obiettivi di grandi dimensioni. È il segno di una carenza di missili nell'arsenale russo. Ma se dovessero continuare in questo modo, allora dipenderà tutto dai Paesi della Nato" perché Kiev "ha bisogno di qualsiasi tipo di sistema missilistico antiaereo, sistemi di rilevamento, radar, tutti i mezzi di difesa aerea".

 

In ogni caso, la probabilità che la Russia ricorra a un'arma atomica tattica "è un'ipotesi altamente improbabile. È evidente che vogliono continuare ad attaccare con armi convenzionali nonostante ne siano carenti. In ogni caso dubito che anche un attacco atomico su scala limitata porterebbe a una resa incondizionata di Kiev" conclude Mikhailov. 

Dai blog