ottimista
Vaia, direttore dello Spallanzani: contro il Covid ventiliamo i luoghi di socialità
Le restrizioni per il Covid devono essere solo un brutto ricordo. Perché gli italiani, grazie alle vaccinazioni e all’immunizzazione naturale dovuta ai contagi, sono ormai protetti. La rassicurazione arriva da Francesco Vaia, direttore dell’Istituto nazionale malattie infettive Spallanzani di Roma, che in un post su Facebook invita tutti a stare tranquilli: «Niente paura, nessun allarme, stop catastrofismi. Abbiamo una grande immunità ibrida nel Paese che ha sempre dato prova di maturità. Cosa abbiamo davanti a noi? La razionalità ci dice ottimismo ma ottimismo della volontà che significa che il "sistema Paese" deve agire in maniera sincrona. La politica, il nuovo governo ci ascolti e prepari un intervento massiccio di ventilazione meccanica nei luoghi della socialità. Mai più tornare indietro! Mai più mascherine! Mai più lockdown!».
Garantire la ventilazione nei luoghi della socialità è una battaglia che Vaia conduce da tempo. Ma, purtroppo, praticamente nulla è stato fatto in questi anni. A partire dalla scuola, che sarebbe dovuta essere il primo luogo dove intervenire. Anche Antonello Giannelli, presidente dell’associazione nazionale presidi, a inizio agosto spiegava che «sulla ventilazione meccanica non è mai stato fatto nulla: l’intervento richiedeva ingenti investimenti e secondo me non è stato fatto perché troppo oneroso da una parte e, dall’altra, troppo difficile da un punto di vista organizzativo».
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Fortunatamente il virus non provoca più le conseguenze gravi per la salute dei primi due anni. Ma i contagi ci sono ancora. L’ultimo rapporto dell’Istituto superiore di sanità dimostra che continuano ad essere più frequenti a scuola, infatti «la percentuale dei diagnosi tra i bambini in età scolare è del 17,5% rispetto al 14,9% del resto della popolazione. Nell’ultima settimana, riguardo all’età scolare, il 17% dei casi Covid è stato diagnosticato nei bambini sotto i 5 anni, il 41% nella fascia d’età che va dai 5 agli 11 anni e il 42% nella fascia 12-19 anni».
Quello di Vaia non è un appello a far finta che il Covid non esista più. Perché il rischio non è azzerato per tutti: «L’Italia ha una grande immunità ibrida determinata dalla partecipazione massiccia dei cittadini alla campagna di vaccinazione e al contagio che c’è stato. Può essere sufficiente, ma fragili e anziani devono vaccinarsi».