Piazzapulita, Alberto Negri: dossier fondi russi un avvertimento al prossimo governo
Il consigliere diplomatico del Cremlino, Yury Ushakov, ha fatto sapere che il presidente russo Vladimir Putin e il presidente cinese Xi Jinping "hanno affrontato tutte le questioni principali" durante i colloqui di Samarcanda nell’ambito del vertice Sco, il summit della Shanghai Cooperation Organization, gruppo spesso definito come una sorta di Nato dell’Est, alternativo all’Occidente. Dietro alle dichiarazioni di facciata delle superpotenze che stanno giocando una partita globale anche alla luce della guerra in Ucraina ci sono equilibri strategici delicatissimi e gesti simbolici che vanno oltre le versioni ufficiali. A entrare nel merito degli scenari geopolitici del vertice è Alberto Negli, del Manifesto, intervenuto nella puntata di giovedì 15 settembre di Piazzapulita, il programma di Corrado Formigli su La7.
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Il fatto è che la Cina ha aumentato i flussi di denaro verso Mosca per l'acquisto di forniture energetiche, come del resto ha fatto l'India, spiega il giornalista. "Poi c sono fatti simbolici, Xi Jinping non mai fatto una telefonata" al presidente ucraino Volodymyr Zelensky, nonostante la Cina sia il principale partner commerciale di Kiev.
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D'altro canto "i cinesi per ora non vogliono violare le sanzioni alla Russia, si troverebbero in rotta di collisione con gli Stati Uniti e con il mondo occidentale che rappresentano e per loro partner economici di primissima grandezza", spiega Negri. La guerra in ucraina durerà a lungo? "Dei leader passati recentemente nell'Asia Centrale solo Papa Francesco ha parlato di pace", afferma il giornalista, "una parola mai pronunciata dai leader mondiali". A Samarcanda le potenze dell'"altro mondo" volevano "affermare un principio, una volontà comune, riaffermare che c'è un altro mondo che si contrappone o si giustappone all'Occidente". Negri ricorda come Cina e Russia abbiano fatto recentemente manovre militari congiunte - anche oggi le navi da guerra cinesi e russe hanno pattugliato il Pacifico - e altre sono previste nel prossimo futuro. "Si cerca di far capire all'Occidente che non c'è una sola versione della storia", riassume il giornalista.
Fondi russi tra dossier e sospetti: il caso che avvelena la campagna elettorale
In precedenza Negrno era stato invitato a commentare la vicenda del misterioso dossier dell'intelligence americana che parla di 300 milioni di euro dati da Putin alla politica europea per condizionarne le campagne elettorali. "Non si capisce mai se i nostri alleati ci vogliono proteggere, influenzare o destabilizzare" afferma il giornalista che si chiede "perché avviene sempre tutto alla vigilia di appuntamenti elettorali?". In sintesi, "più che un'inchiesta sui finanziamenti europei" la diffusione della notizia sul dossier dei fondi russi "la leggerai con un avvertimento al prossimo governo italiano".