reggio emilia

Mangiano mortadella durante il turno, lavoratori sospesi. "Erano scarti di produzione", ma l'azienda nega

Due lavoratori sono stati sospesi da una cooperativa di Correggio, nel Reggiano, per aver mangiato in turno delle fette di 
mortadella prelevate dalla produzione. È quanto hanno riferito gli operai della Agricola Tre Valli, un’importante realtà che fornisce carni e salumi al Gruppo Veronesi, noto in Italia per alcuni tra i più importanti brand del settore.

Il fatto si inserisce in una serie di controlli che l’azienda ha attivato dopo diversi furti registrati sul luogo di lavoro, in particolare ad armadietti del personale. Dopo l’installazione di videocamere nascoste è stato scoperto un dipendente, poi licenziato, rubare due prosciutti interi. I due lavoratori sospesi invece si sarebbero appropriati di alcune fette di mortadella, poi consumate in pausa. A quest’ultimi sono state indirizzate lettere di contestazione disciplinare con l’annuncio della sospensione. I sospesi si difendono affermando di aver consumato prodotti di scarto con delle focacce portate da casa, considerata anche la scarsità, a loro dire, dei distributori automatici. Gli operai ora temono il licenziamento e per questo motivo si sono rivolti ai loro legali per chiedere di essere riammessi al lavoro senza alcun provvedimento. 

 

Dopo che la storia è finita sulla stampa, è arrivata la nota dell'azienda che "tiene a precisare che gli alimenti consumati dai lavoratori coinvolti nella vicenda non erano scarti della produzione, bensì intere confezioni di prodotti a tutti gli effetti destinati alla successiva commercializzazione. La vicenda verrà chiarita nelle competenti sedi, in esito alle procedure previste dalla legge", si legge nella nota del Gruppo Veronesi (brand AIA e Negroni).

 

Secondo l’azienda, dunque,  si trattava di alimenti "destinati alla commercializzazione". I controlli sono scattati "a seguito di ripetute segnalazioni concernenti gravi episodi che si sono verificati all’interno dello stabilimento", dopo i quali "l’azienda ha dato corso a una serie di accertamenti, poi sfociati con l’avvio di procedimenti disciplinari". L’azienda spiega inoltre di aver fatto riferimento agli articoli 11 e 22 del contratto nazionale di lavoro in cui si fa riferimento, per i casi di ammonizione, multa e sospensione del lavoratore, "che occulti scarti di lavorazione o che consumi abusivamente generi alimentari prodotti o di pertinenza dell’azienda".