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Tangenti al Miur, spunta la pista che porta a San Marino

Augusto Parboni
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Da viale Trastevere a Roma, a Tel Aviv, fino a San Marino. La rete della presunta corruzione all'interno del ministero dell'Istruzione avrebbe superato i confini nazionali. Gli indagati «eccellenti» dell'inchiesta sul giro di mazzette per ottenere appalti nel mondo scolastico, l'ex direttore del dicastero Giovanna Boda e l'imprenditore Federico Bianchi di Castelbianco, sono stati intercettati numerose volte dagli inquirenti della procura della Capitale.

 

Gli investigatori della Guardia di Finanza, coordinati dal pubblico ministero Carlo Villani, hanno ascoltato conversazioni tra i due indagati e altri soggetti finiti nella chiusura delle indagini, mentre parlavano della possibilità di utilizzare i vaccini come «merce di scambio» per ottenere favori al Ministero. Non solo. Ad aprile del 2021 i colleghi della procura di Firenze hanno intercettato due persone che parlavano del tentativo di suicidio di Boda. E da quella telefonata sarebbero emersi, secondo la magistratura, contatti tra l'ex dirigente del dicastero di viale Trastevere e soggetti di San Marino. Tanto da far tremare la diplomazia della Repubblica del Monte Titano.

«Sai quella che si è suicidata...che si è buttata giù dalla finestra al Ministero qui in Italia...lì in mezzo c'è uno molto importante di San Marino del Corpo Diplomatico che gli ha dato 640.000 euro, va bene?...e questa cretina è andata a prenderli e depositarli in banca...adesso salta tutto il Corpo Diplomatico...». Uno dei due interlocutori intercettati è uno dei membri del direttivo del Partito dei Socialisti e dei Democratici di San Marino. La conversazione tra i due continua: «Quella piglia 2.500 euro al mese...ma come si può andare a depositare 640.000 euro in una volta sola?...se non è un'eredità o una vincita...cioè veramente la gente guarda non ci arriva mica con la testa».

 

Dalle migliaia di pagine dell'inchiesta sugli appalti milionari per i progetti scolastici spunta l'intenzione di Boda e Bianchi di Castelbianco di far vaccinare in Israele quattro persone a loro vicine. Era marzo del 2021, in piena emergenza Covid-19, quando i due indagati parlano della possibilità di far vaccinare a Tel Aviv la madre e il padre di Boda e il direttore generale del Miur in pensione, già capo Dipartimento per l'Istruzione del Miur, «attualmente coordinatrice del Comitato tecnico-scientifico per l'educazione civica».

L'intenzione, secondo il pm, sarebbe stata quella di pagargli i biglietti aerei per ottenere favori. L'imprenditore nella conversazione intercettata ha affermato: «Io in questo modo riesco a guadagnare quei punti che mi consentono di fare altre fatture, altre cose. Capito?». La coordinatrice, indagata, era presidente nelle Commissioni di valutazione dei progetti presentati dalle scuole per l'assegnazione di fondi all'interno del Ministero dell'Istruzione.

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