dopo il caso Ruberti
Quarta Repubblica, l'ex direttrice della Asl di Frosinone Isabella Mastrobuono: mandata via per gli interessi dei politici
Dopo il caso Ruberti, "Quarta Repubblica" condotta da Nicola Porro torna a parlare del sistema di potere costruito dal Pd nel territorio di Frosinone e, in particolare, nell'Azienda Sanitaria Locale. E' la stessa Asl a cui vendeva polizze assicurative Vladimiro De Angelis, il fratello dell'ex europarlamentare Pd Francesco De Angelis, entrambi presenti all'ormai celebre cena da cui è partito il caso Ruberti. Nel corso della puntata di "Quarta Repubblica" in onda lunedì 5 settembre è stata intervistata l'ex direttrice generale della Asl di Frosinone, Isabella Mastrobuono, che è stata a capo della Asl tra il 2014 e il 2015.
"Mi hanno mandata via dalla Asl - racconta a "Quarta Repubblica" l'ex direttrice generale Isabella Mastrobuono - perché non rispondevo a scopi diversi dall'assistenza ai cittadini ma erano scopi della politica locale, Prevalentemente Pd. C'è stata un'ingerenza forte. Esponenti locali e regionali del Pd venivano a parlare con me. L'esempio più eclatante e importante è rappresentato dalla chiusura del reparto di Ginecologia e Ostetricia dell'ospedale di Alatri che ci è costato molto in termini di offese personali. Un reparto che non avesse i requisiti di sicurezza relativi al numero dei parti e al tasso di tagli cesarei doveva (com'era scritto nel piano operativo della Regione Lazio) essere chiuso a favore di un reparto più grande e vicino che era quello dell'ospedale di Frosinone. Ma la politica locale non voleva la chiusura di quel reparto. All'epoca ci sono state anche minacce ed espressioni di grande volgarità nei miei confronti: "Non romperci i c***", "Riapri quel reparto", "Che c*** hai fatto". Tutto questo da parte di politici. Io, invece, il reparto l'ho chiuso lo stesso. E non hanno mandato via solo me. Hanno mandato via anche il direttore amministrativo e il direttore sanitario. Il problema non è l'appartenenza politica di chi ha fatto questo ma si tratta di interessi personali all'interno della Asl: bacini di voti e feudi da difendere. E' un utilizzo a scopo personale di quello che, invece, deve essere tenuto fuori. Io poi ho fatto il ricorso al Tar e l'ho vinto, ho vinto anche al Consiglio di Stato e al Tribunale del Lavoro. I giudici hanno detto che non è stato legittimo cacciarmi dalla Asl di Frosinone. E sono stata anche risarcita".