Nove milioni di italiani a rischio povertà energetica. Emergenza al Sud
Nove milioni di persone, circa 4 milioni di famiglie, sono a rischio povertà energetica. E questo, è l'avviso, è un dato sottostimato, perché calcolato ben prima dello shock energetico. A fare i conti è la Cgia di Mestre, che rinviene nell'identikit delle famiglie più vulnerabili - quelle che non riescono a utilizzare con regolarità riscaldamento o condizionatori per le precarie condizioni economiche, non dispongono o utilizzano saltuariamente gli elettrodomestici come lavastoviglie, lavatrice, asciugatrice, aspirapolvere, microonde, forno elettrico - quelle con un elevato numero di componenti che risiedono in alloggi in cattivo stato di conservazione, con il capofamiglia giovane, spesso inoccupato o immigrato. Cartina geografica alla mano, è ancora il Sud a pagare lo scotto maggiore: il 36% delle famiglie a rischio risiede al Sud. In termini assoluti è la Campania la regione maggiormente in difficoltà: il numero delle famiglie che utilizza saltuariamente luce e gas oscilla tra le 519mila e le 779mila unità.
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Altrettanto critica è la situazione in Sicilia dove la forchetta oscilla tra i 481mila e i 722mila nuclei familiari e in Calabria che presenta un range tra le 191 mila e le 287mila famiglie in difficoltà nell'utilizzo quotidiano di energia elettrica e metano. E il problema non è solo l'energia: l'aumento dei prezzi alimentari pesa fino a 794 euro a famiglia, registra il Codacons, che parla di una vera e propria esplosione nel mese di agosto. Tra i prodotti che hanno registratogli aumenti di prezzo più elevati troviamo l'olio di semi, i cui listini salgono del 62,8% rispetto ad agosto del 2021, il burro (+33,5%), la farina (+22,9%) e il riso (+22,4%) - analizza il Codacons La lista è ancora molto lunga e prosegue con il latte conservato, rincarato del 19% su base annua, i gelati (+18,1%) il pollo (+15,6%) e le uova (+15,2%). Non si salvano nemmeno lo zucchero (+14,9%), le patatine fritte (+14,7%) e l'acqua minerale (+12,8%).
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