Mondiali calcio 2022, il Qatar si arrende: sì alla vendita di birra fuori dagli stadi
Il Qatar si piega alle richieste dello sponsor Budweiser e permetterà l’acquisto di birra alcolica per le partite dei mondiali di calcio al via il 20 novembre. Ai tifosi in possesso di biglietto sarà consentito di comprarsi una ‘bionda’, ma solo da tre ore prima del calcio d’inizio ed esclusivamente nelle aree di accoglienza nel perimetro degli otto stadi, non sulle tribune o nei chioschi interni. La vendita sarà sospesa all’inizio della partita e potrà riprendere al fischio finale ma solo per un’altra ora. La deroga vale anche per il ‘Fan Festival’ della Fifa nel parco del centro di Doha dove Budweiser potrà servire birra dalle 18,30 all’una del mattino nei 29 giorni del torneo. Nelle precedenti edizioni dei mondiali nella fan zone la birra era in vendita senza alcuna restrizione.
Resta ora da determinare il prezzo a cui sarà messa in vendita la birra, hanno spiegato fonti vicine all’organizzazione alla Reuters. In Qatar per il mese dei mondiali che si concluderanno il 18 dicembre sono attesi un milione e mezzo di tifosi e turisti stranieri. I mondiali del 2022 sono i primi ospitati in un Paese musulmano e i severi controlli sull’alcol creano problemi per un evento spesso associato al bere e sponsorizzato da marchi globali di birra. Una situazione analoga si era già creata per la Coppa del Mondo 2014, quando il Brasile aveva revocato il divieto di alcol negli stadi dopo le pressioni della Fifa. In questo caso devono aver pesato le pressioni dello storico sponsor dei mondiali di calcio, la Budweiser, detentrice dell’esclusiva per la vendita di birra negli stadi in Qatar che ha appena nominato il brasiliano Neymar come suo ’brand ambassador’.
L’alcol, peraltro, dovrebbe fare capolino nelle aree ‘hospitality’ degli impianti: dal febbraio 2021, vengono reclamizzati pacchetti che promettono accesso a champagne, vino e liquori per i Vip e i tifosi più facoltosi che assisteranno alle partite dei mondiali.