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“Ora legale tutto l'anno”. 1,8 miliardi di risparmi in 20 anni, l'idea contro il caro-energia

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Con la crisi dell’energia e l’emergenza delle bollette si sprecano le proposte per cercare di risparmiare luce e gas. E adesso si torna a parlare dell’ora legale. Nel 2019 il Parlamento europeo ha approvato la risoluzione legislativa sull’abolizione cambio dell’ora con 410 voti a favore, 192 contrari e 51 astensioni, ponendo fine all’alternanza tra ora solare e ora legale: i Paesi sono chiamati a scegliere uno dei due orari e mantenerlo per sempre.

 

 

Come riferisce il Corriere della Sera la Società italiana di medicina ambientale (Sima) ha chiesto al governo di Mario Draghi di istituire l’ora legale tutto l’anno, facendo quindi una scelta ben precisa dopo quanto stabilito dall’Ue. Secondo i dati di Terna ciò potrebbe aiutare e non poco in una situazione di crisi energetica: nei 7 mesi del 2022 in cui è stata in vigore l’ora legale sono stati risparmiati 420 milioni di kilowattora di energia elettrica, equivalenti al fabbisogno medio annuo di circa 150mila famiglie. In termini economici il risparmio è stato stimato in oltre 190 milioni di euro. In generale, prendendo l’arco temporale dal 2002-2021, sono oltre 1,8 miliardi di euro le spese inferiori.

 

 

Alessandro Miani, presidente di Sima, spiega così la proposta: «La politica discute di razionamenti del gas alle imprese, sabato in didattica a distanza per le scuole e riduzione della durata dei riscaldamenti dal prossimo autunno, ma dimentica che già dal 2018 il Parlamento Europeo ha approvato con l’84% dei voti favorevoli l’abolizione dell’obbligo del cambio di orario due volte l’anno, lasciando di fatto liberi i vari Stati di scegliere se optare per l’ora solare o legale. Il passaggio permanente all’ora legale consentirebbe di guadagnare un’ora di luce e calore solare ogni giorno e, considerati gli attuali prezzi del gas, determinerebbe nel nostro Paese risparmi sui consumi di energia stimabili in circa 1 miliardo di euro solo nel primo biennio. Per questo chiediamo al governo Draghi di prendere immediatamente questa decisione».

 

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