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Vaiolo delle scimmie, casi in aumento in tutta Italia. E metà degli infetti è in Lombardia
Salgono a 740 i casi confermati di vaiolo delle scimmie in Italia, 26 in più rispetto all’ultima rilevazione di martedì 23 agosto, secondo il bollettino pubblicato dal ministero della Salute con i dati aggiornati a oggi. Nella casistica nazionale restano stabili a 10 le donne, a fronte di 730 uomini. I contagi collegati a viaggi all’estero sono 201 e l’età media dei pazienti è di 37 anni (con un range che va dai 14 ai 71 anni).
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La regione con il più alto numero di casi confermati resta la Lombardia con 318, che registra anche il maggiore incremento (+10), seguita da Lazio con 136 casi (+8), Emilia Romagna con 75 casi (+2), Veneto con 49 casi (+1), Toscana con 38 casi (+2), Campania con 32 (+1), Piemonte con 26, Puglia con 17 casi (+1), Liguria ferma a quota 16, e Friuli Venezia Giulia con 11 casi. Non hanno ancora riportato nessuna infezione da Monkeypox virus 5 regioni (Basilicata, Calabria, Molise, Umbria e Valle d’Aosta).
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Nel frattempo, proprio nella regione più colpita, si cerca di correre ai ripari. Giovedì 1 settembre riprenderanno infatti le prenotazioni per la vaccinazione anti vaiolo delle scimmie in Lombardia. Il ministero della Salute fornirà ulteriori 2.840 fiale di vaccino ’Jynneos’ alla Regione, dosi che si aggiungono alle prime 2.000 arrivate nella prima settimana di agosto, con prenotazione aperta da giorno 10. L’offerta è indirizzata a uomini e persone transgender, residenti o domiciliati in Lombardia, che hanno rapporti sessuali con uomini (MSM) e che hanno avuto comportamenti sessuali a rischio: storia recente con più partner sessuali, partecipazione a eventi di sesso di gruppo, partecipazione a incontri sessuali in locali/club/cruising/saune, recente infezione sessualmente trasmessa (almeno un episodio nell’ultimo anno), abitudine alla pratica di associare gli atti sessuali al consumo di droghe chimiche (Chemsex).