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Emergenza sicurezza, la ricetta del centrodestra contro il crimine: “Così renderemo sicura l'Italia”

Christian Campigli
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Il cardine principe che unisce e fortifica la coalizione. La mission fondamentale, insieme alla riduzione delle tasse, dei conservatori italiani. La sicurezza è una delle grandi battaglie del centrodestra. Da sempre. Un tema enorme, che può vertere sia sulla difesa dei confini nazionali, che sulla lotta alle organizzazioni malavitose. Senza dimenticare i centri storici delle città, i loro parchi, le loro stazioni ferroviarie. Diventati terra di nessuno. Angoli nei quali anche far una semplice passeggiata può trasformarsi in un autentico incubo. La sinistra considera certe ovvie esigenze come eccessive, folli e strumentali. I pochi che, tra i progressisti, hanno cercato di garantire vivibilità alle metropoli, sono stati sommersi con offese di ogni tipo. Basti ricordare il governatore campano, Vincenzo De Luca, sbeffeggiato settimanalmente in televisione o, andando più a ritroso nel tempo, l'assessore-sceriffo di Firenze, Graziano Cioni. Emblematici gli avvenimenti delle ultime quarantotto ore. Una donna ucraina viene stuprata a Piacenza, per strada, da un africano, richiedente asilo. Letta, Calenda e altri tromboni stonati non pronunciano una sola sillaba di riprovazione contro l'orrore subito dalla signora. Ma si scagliano compatti contro Giorgia Meloni, colpevole di aver pubblicato sui social il link di un quotidiano online, che riportava anche il video della terribile sevizia. Il tema relativo alla sicurezza occupa il capitolo sei del programma di governo concordato da Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia. Sedici paragrafi, che sottintendono un obiettivo preciso: rendere più difficile l'esistenza a chi, rafforzamento operazione strade sicure, poliziotto di quartiere e videosorveglianza». Non vengono dimenticati i nuovi strumenti informatici: previsto un «potenziamento delle misure e dei sistemi di cyber-sicurezza». Fratelli d'Italia ha portato avanti, per anni, il tema degli istituti di pena, diventato oggi parte integrante del programma dei conservatori. «Piano carceri, maggiore attenzione alla polizia penitenziaria e accordi con gli stati esteri per la detenzione in patria dei detenuti stranieri».

 

 

IMMIGRAZIONE - I tre tenori hanno concordato, sin dal primo incontro, sull'esigenza di dimezzare il numero degli sbarchi. Giorgia Meloni ha più volte ribadito la necessità del «blocco navale». Fondamentale, anche per Berlusconi, la «difesa dei confini nazionali ed europei come richiesto dall'UE con il nuovo patto per la migrazione e l'asilo, con controllo delle frontiere e blocco degli sbarchi per fermare, in accordo con le autorità del nord Africa, la tratta degli esseri umani» e la «creazione di hot-spot nei territori extra -europei, gestiti dall'Unione Europea, per valutare le richieste d'asilo». Verranno ripristinati i «decreti sicurezza» voluti da Salvini.

DECORO URBANO - Le metropoli, ma anche i centri più piccoli, devono tornare ad essere oasi di serenità. Per questo, i moderati avanzano alcune proposte chiare e semplici. «Contrasto al fenomeno delle baby gang e alla microcriminalità , riqualificazione di quartieri, edifici, stazioni, strade e parchi in stato di degrado e di illegalità diffusa». Non vengono dimenticate le principali vittime. «Azioni incisive e urgenti per il contrasto al crescente fenomeno della violenza nei confronti delle donne». Un altro punto sul quale i tre principali partiti del centro destra sono concordi è la lotta alla tossicodipendenza. «Combattere lo spaccio e la diffusione delle droghe con ogni mezzo, anche attraverso campagne di prevenzione e informazione».

 

 

MAFIA E TERRORISMO - Abbassare la guardia contro mafie e terrorismo è un lusso che l'Italia non può sostenere. Il «contrasto ad ogni forma di antisemitismo e all'integralismo islamico» viene considerato un principio fondamentale. Essenziale togliere manovalanza a basso costo alle mafie e «favorire l'inclusione sociale e lavorativa degli immigrati regolari».

 

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