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Morti Covid, Burioni lancia l'allarme e l'esperto mondiale risponde: cosa non torna in Italia
Roberto Burioni lancia il sospetto sui troppi morti di Covid-19: “Servono i dati”. Il professore di Microbiologia e Virologia all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano chiede di nuovo chiarezza sulle vittime del virus pandemico. Oggi su Twitter ha scritto: “Anche Roberto Bertollini, un esperto mondiale autore di alcuni dei più importanti lavori usciti sul Covid, ritiene necessario un approfondimento sul numero di morti che si continua a registrare in Italia. Basta ipotesi, ci vogliono dati”.
Oggi le vittime sono 134 e questo è stato il trend estivo, numeri disastrosi in vista dell’ondata autunnale quando in genere il Covid rialza la testa. Già il 19 agosto, lo scienziato aveva fatto notare: “Ieri altri 147 morti per Covid. Amici farmacisti mi raccontano di abbondanti prescrizioni di azotrimicina (un antibiotico inutile per la cura di Covid e dannoso in generale) e rarissime prescrizioni di Paxlovid. Si può sapere dalle autorità come stanno davvero le cose?”.
Burioni vuole capire per quale motivo i farmaci Moderna e Pfizer vengono utilizzati con il contagocce e perché i medici di famiglia non lo somministrano entro i 5 giorni dalla manifestazione dei sintomi. Nel caso dell’antivirale Paxlovid risulta che su 600.000 dosi acquistate, alla data del 7 giugno, ne erano state utilizzate 17.839 (circa il 3%). A fronte di 123.186 nuovi casi di infezione identificati nella settimana dal 2 all’8 giugno, sono state somministrate 437 dosi. Leggermente migliori i dati del Molnupiravir che però risulta meno efficace. Dal canto loro, i medici di famiglia hanno segnalato alcune problematiche nella raccomandazione Aifa come, ad esempio, la restrizione d’uso a determinate categorie di pazienti.