richiesta di riscatto
Gli hacker russi di LockBit colpiscono ancora: attacco all'Agenzia delle Entrate
Un nuovo attacco hacker ai sistemi informatici dell'Agenzia delle Entrate. In questo caso, sarebbero stati sottratti 78 gigabyte di dati con un ultimatum di cinque giorni per il riscatto. È stata LockBit, un gruppo russo di hacker che operano a livello mondiale, a richiedere il pagamento per la restituzione di documenti, scansioni, rapporti finanziari e contratti, di cui presto verranno pubblicati degli screenshot esemplificativi del materiale rubato. In caso contrario, la consueta minaccia dei pirati del dark web è quello di pubblicare i dati rubati.
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La Polizia Postale e i tecnici informatici stanno indagando per accertare se l'Agenzia delle Entrate sia stata effettivamente vittima di un attacco hacker. Al momento, secondo quanto si apprende, non sarebbero state trovate evidenze ma sono in corso tutti gli approfondimenti al termine dei quali sarà inviata una informativa all'autorità giudiziaria. L'attacco, stando a quanto sostengono esperti, sarebbe opera di LockBit, che avrebbe dato all'Agenzia un ultimatum di 5 giorni.
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Pierguido Iezzi, Ceo di Swascan, il polo della cybersicurezza del Gruppo Tinexta, conferma che l'attacco ai sistemi informatici dell'Agenzia delle Entrate è stato sferrato dalla gang "ransomware" russa LockBit, come risulta da alcuni screenshot riportati.
«È la conferma del triste primato guadagnato da LockBit - spiega Iezzi - divenuta nell'ultimo trimestre di gran lunga la cybergang più attiva a livello mondiale nelle attività di ransomware, con oltre 200 attacchi messi a segno tra aprile e giugno. Il ransomware continua a essere la principale arma dei Criminal Hacker e, di conseguenza, il principale pericolo per aziende pubbliche e private. Rispetto al quadrimestre precedente è stato registrato un aumento pari al 30%, ancora maggiore, +37%, invece, rispetto allo stesso periodo nel 2021. E non stupisce - aggiunge il ceo di Swascan - che a pagarne le spese sia sempre di più anche la Pubblica Amministrazione", che risulta essere tra le più bersagliate con il 6% di tutti gli attacchi, dietro solo a settori come il manifatturiero e i servizi.