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Candida Auris, un morto in Veneto per il fungo killer che resiste ai disinfettanti. Prima vittima in Italia

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Luca De Lellis
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Il fungo killer Candida Auris ha provocato il primo decesso in Italia. La vittima è un 70enne morto tre giorni fa: era ricoverato in condizioni critiche all’ospedale dell’Angelo di Mestre, potrebbe essersi infettato in un viaggio di lavoro in Kenya. L'uomo soffriva anche di altre patologie pregresse, ma il virus è risultato letale, in quanto non curabile attraverso gli ordinari antibiotici.

La permanenza nel Paese africano non è stata semplice fin da subito per l’uomo: a causa dei calcoli renali si è dovuto affidare a una clinica privata del posto, che probabilmente è stato l’edificio nel quale ha contratto il fungo. Le sue condizioni di salute si sono aggravate di giorno in giorno fino al rientro in Italia e il ricovero nell’ospedale della città veneta all’inizio di luglio. Qui è stato scoperto il problema reale e, in maniera immediata, si è attivato tutto il sistema di prevenzione all’interno della struttura sanitaria coinvolta. Non sembrano esserci ulteriori persone infette, nonostante l’alto coefficiente di contagiosità del virus sia su umani che sugli oggetti (che possono essere contaminati).

 

Il fungo Candida Auris è non solo molto contagioso, ma anche resistente a disinfettanti e a quasi la totalità degli antifugini. È pericoloso per i fragili, in particolare per chi soffre di malattie come il diabete o i calcoli renali. Il ministero della Salute è corso subito ai ripari, diffondendo una circolare all’interno delle strutture ospedaliere nella quale si invitano a comunicare in maniera tempestiva i casi di Candida Auris. L’unico modo per poter arginare questo virus è controllarlo e circoscriverlo.

 

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