giù nella classifica

Bocciata la sanità laziale. Cure e mortalità, regione al 14° posto della classifica

Antonio Sbraga

Continua a peggiorare lo stato di salute del sistema sanitario laziale: in un solo anno è crollato di ben 4 posizioni (scivolando dal decimo al 14° posto), piazzandosi pericolosamente vicino, ormai, alla «area critica» delle 6 Regioni peggiori (tutte del Sud). Da cui la separano, infatti, solo due posizioni: per ora resta in «codice giallo», come il colore assegnato a quella che viene indicata come «area intermedia», ossia la terza (e anche la penultima) delle 4 fasce in cui sono state ripartite queste recensioni delle prestazioni sanitarie nel nuovo Rapporto annuale che valuta, appunto, le Performance regionali, stilato dal Centro per la Ricerca Economica Applicata (Crea) - Sanità.

 

«Il divario fra la prima e l'ultima Regione del ranking è rilevante- sottolineano gli autori del Rapporto- quasi un terzo delle Regioni non arriva neppure ad un livello pari al 30% del massimo ottenibile. Quattro Regioni sembrano avere livelli complessivi di tutela significativamente migliori dalle altre: Veneto, Emilia Romagna, Toscana e Lombardia. Di queste due hanno livelli di Performance che superano la soglia del 50% (rispettivamente Veneto ed Emilia Romagna, con il 54% ed il 52%). Toscana e Lombardia si posizionano a ridosso delle prime, con una valutazione al 48% e al 44%. Nel secondo gruppo, troviamo quattro Regioni, con livelli dell'indice di Performance superiori al 40%: P.A. di Trento, Umbria, Friuli Venezia Giulia e P.A di Bolzano. Nel terzo gruppo troviamo Sardegna, Piemonte, Valle d'Aosta, Marche, Liguria e Lazio e Basilicata, con livelli di Performance abbastanza omogenei, ma inferiori, compresi nel range 30-40%. Infine, 6 Regioni, Sicilia, Puglia, Molise, Abruzzo, Campania e Calabria, hanno livelli di Performance che risultano inferiori al 30%».

 

A refertare le condizioni dei diversi sistemi sanitari regionali è, come sempre, un gruppo formato da oltre 100 esperti, appartenenti a 5 categorie: Utenti, Istituzioni, Professioni sanitarie, Management aziendale e Industria medicale. «Secondo le valutazioni del Panel- spiegano gli autori del Rapporto- anche le migliori Performance regionali risultano ancora significativamente distanti da una Performance ottimale: si oscilla da un massimo del 54% (fatto 100% il risultato massimo raggiungibile) ad un minimo del 24%: il risultato migliore lo ottiene il Veneto ed il peggiore la Regione Calabria». Il Lazio s' è fermato al 36%, ossia ben 18 punti sotto la capolista veneta e solo 12 sopra la maglia nera calabrese. A pesare sulle pagelle assegnate ci sono varie materie, a partire dalla «mortalità evitabile» fino alla «aspettativa di vita in buona salute alla nascita». Ma anche la «quota di persone che rinunciano a sostenere le spese sanitarie», fino alle «famiglie impoverite per le spese sanitarie private» perché quello regionale, appunto, versa in sempre più precarie condizioni di salute.