crisi energetica
Gas russo, minaccia di Gazprom all'Europa: Nord Stream 1 potrebbe non tornare in funzione
Il timore che la Russia possa staccare il gas all'Europa è sempre più concreto. Il colosso russo dell'energia Gazprom ha fatto sapere di non essere in grado di garantire il corretto funzionamento di Nord Stream, il gasdotto tra Russia ed Europa, in quanto non sa se riuscirà a recuperare una turbina tedesca in riparazione in Canada. Il caso, esploso nei giorni scorsi, rischia di far precipitare la situazione energetica. In una nota diffusa sull’account Twitter dell’azienda si legge che "Gazprom non ha in suo possesso alcun documento che indichi che Siemens è in grado di portare il motore a turbina a gas fuori dal Canada, dove è in riparazione". Quindi, "in queste condizioni, non è possibile trarre una conclusione oggettiva sull’evoluzione della situazione relativa all’esercizio in sicurezza", del gasdotto, recita la nota.
Leggi anche: Il tetto al prezzo del gas è un autogol. "In Spagna e Portogallo buttano miliardi", l'allarme dell'analista
Il governo canadese ha comunque deciso di rilasciare un’autorizzazione per il ritorno in Germania delle turbine del gasdotto Nord Stream-1 riparato da Siemens Canada. "Certamente non vedo ’tradimento'. Ma onestamente abbiamo detto ai nostri partner canadesi e tedeschi che quello che hanno fatto è stato un errore che ha messo la Russia in una posizione vincente", ha affermato il ministro degli Affari esteri ucraino Dmytro Kuleba in riferimento alla decisione. "Questa soluzione non risolverà i problemi, ma li aumenterà - ha aggiunto - Sono paesi sovrani, hanno il diritto di prendere le decisioni che ritengono necessarie. Ma non siamo d’accordo con questa decisione e, in linea di principio, siamo contrari all’approccio in cui il regime delle sanzioni debba essere adattato ai capricci della Federazione Russa". Insomma, da una parte le sanzioni senza se e senza ma, dall'altra il terrore dell'Occidente di rimanere senza fonti di approvvigionamento. "Oggi hanno creato un problema con la fornitura di gas alla Germania - ha detto ancora Kuleba - Chiedono che la legislazione sulle sanzioni del Canada venga cambiata per loro, domani creeranno un altro problema, chiederanno di cambiare ancora qualcosa. È così il regime delle sanzioni verrà distrutto Questo è il pericolo principale di questa decisione".
Intanto prosegue la tensione sul prezzo del gas con lo stop per manutenzione del gasdotto Nord Stream, il cui ritorno in funzione previsto per 8 agosto è ancora avvolto dall'incertezza. Alla Borsa di Amsterdam il gas naturale viene scambiato a 181,1 euro al MWh per i contratti su agosto con un rialzo del 4,92%, a Londra il salto è del 16,79% a 2,85 sterline per Mbtu, l'unità termica britannica.