tragedia sulle dolomiti
Crollo Marmolada, il massiccio resta chiuso. Come si cercano gli ultimi dispersi
La Marmolada è chiusa. Tutte le vie di accesso, da qualsiasi versante, sono interdette per motivi di sicurezza. C'è il rischio di ulteriori e imprevedibili distacchi. "Parliamo di tonnellate di metri cubi di ghiaccio e roccia che potrebbero collassare con una velocità calcolata in decimi di secondo", avverte Maurizio Dellantonio, presidente del Soccorso alpino nazionale. E così il sindaco di Canazei, Giovanni Bernard, visibilmente scosso nel parlare con la stampa, ha messo tutto nero su bianco con un'ordinanza senza data di scadenza. "I tecnici glaciologi della Provincia di Trento sono al lavoro per valutare le condizioni del seracco che è rimasto in piedi e di altre aree a rischio a monte del tragico distacco di domenica - prosegue Dellantonio -. Intanto, con le rilevazioni dei droni siamo riusciti a recuperare in massima sicurezza altri reperti tecnici e umani".
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Resti che, a quanto si apprende dalla procura, sono stati affidati ai carabinieri del Ris per la comparazione con il Dna. Domani il conferimento ufficiale dell'incarico da parte del procuratore capo di Trento, Sandro Raimondi, che ha convocato un vertice con gli inquirenti per delineare l'operatività dell'indagine. Sul tavolo della procura c'è infatti un fascicolo, per ora contro ignoti, con l'ipotesi di disastro colposo. Le vittime accertate per ora restano 7, di cui 4 identificate, e 8 i feriti. Scendono invece a 5 i dispersi, tutti italiani. Otto turisti stranieri, che erano proprio sulla Marmolada il giorno della sciagura, oggi a mezzogiorno sono riusciti a raggiungere la propria auto sani e salvi e a mettersi in contatto con le autorità consolari che li stavano cercando da domenica. Anche un ferito ricoverato a Treviso è stato identificato: si tratta di Davide Carnielli, 29 anni, di Fornace, in Trentino, che in mattinata ha potuto riabbracciare i genitori. I soccorritori intanto aspettano l'abbassamento delle temperature: giovedì inizieranno le ricerche con squadre di professionisti e cani. I vigili del fuoco assicurano che "le ricerche andranno avanti fino all'estremo, non molleremo. Lo dobbiamo alle famiglie delle vittime". Mamme e papà, soprattutto, che chiedono rispetto. Sono tutti radunati al palaghiaccio di Canazei trasformato in camera ardente, sostenuti dall'associazione 'Psicologi per i popoli'. "Sono persone distrutte che devono fare i conti con un dolore sconvolgente, reso ancora più terribile dalla mancanza di un corpo su cui piangere" dice la dottoressa Maria Pia Amistaddi che coordina gli psicologi.
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Intanto sopra il massiccio gli elicotteri girano attorno al cratere provocato dal distacco di ghiaccio e roccia. Rilievi di ricerca dispersi e per studiare sistemi di sicurezza per il futuro. "Si sta valutando la possibilità di installare delle stazioni di rilevamento con allarme sonoro in caso di eventuale distacco - fa sapere Dellantonio -. E' un'opzione tutta da verificare quando saranno terminate le rilevazioni sullo stato di salute della Marmolada". Ma i parenti delle vittime "Se ci fosse stato un adeguato sistema di allerta mia sorella e mio cognato non sarebbero di certo saliti lassù - dice Deborah Campagnaro -. Era una coppia esperta, non stiamo parlando di principianti. Voglio sapere di chi è la responsabilità" dice Deborah Campagnano. Sua sorella Erika, 44 anni di Cittadella, è dispersa sulla Marmolada, assieme al marito Davide Miotti di 51 anni. "È impossibile che nel 2022 non ci siano strumenti adeguati per fare delle idonee ricerche" ha aggiunto.