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In Onda, Federico Rampini e la verità sulla recessione: "Fabbricata dalle banche centrali". Autunno di dolore

Giada Oricchio
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La guerra in Ucraina sta fiaccando il popolo del presidente Zelensky e anche gli occidentali? Il fronte anti Putin si sta sgretolando dopo 130 giorni di guerra a causa di un’inflazione galoppante e di un'imminente recessione? Federico Rampini, firma del Corriere della Sera, ospite del talk politico del preserale di LA7, In Onda, martedì 5 luglio, ha interpretato gli ultimi eventi: “Si avverte già una certa stanchezza per questo conflitto che sarà lungo. Se la compattezza dei governi occidentali è più forte di quanto fosse prevedibile, per l’opinione pubblica è diverso. Le persone soffrono una situazione economica pesantissima dominata dall’inflazione e anche da fenomeni di scarsità di vario genere. Nei prossimi giorni passeremo al capitolo recessione”.

I portafogli si fanno sempre più vuoti e il disagio sociale aumenta. Rampini ritiene che la recessione sarà in buona parte inevitabile perché l’economia si era già surriscaldata dopo la pandemia (con l’aumento di domanda rispetto all’offerta) e in parte perché è stata fabbricata dalle banche centrali. “Per combattere l’inflazione abbiamo aumentato i tassi di interesse, ha iniziato la Federal Reserve americana e le altre banche l’hanno seguita. E’ un modo molto doloroso di curare il fenomeno però è l’unico efficace che conosciamo” ha detto il giornalista prevedendo un autunno torrido caratterizzato da un “susseguirsi rapidissimo di dolori, dall’inflazione alla recessione”.

 

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