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L'Italia aumenta la produzione di gas ma i prezzi salgono. Il ministro Cingolani e il nodo stoccaggi

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L'Italia produce più gas rispetto a maggio di un anno fa. I dati emergono dal sito del ministero della Transizione ecologica che descrive i movimenti del metano nel nostro Paese. Complessivamente la produzione dei nostri giacimenti è aumentata del 30% arrivando a un totale di 277 milioni di metri cubi. Dati in ogni caso lontani dai 433 milioni di metri cubi che si estraevano ad aprile 2018. Poi il lenti e inesorabile declino. Il gas in Italia viene estratto soprattutto nei giacimenti off shore nell'Adriatico e nel canale di Sicilia. Tutto questo cercherà di tamponare la crisi energetica provocata dal crollo delle importazioni dalla Russia che è diminuita fino al 55%.   

 

 

 

«Con la guerra, in Italia abbiamo avuto un calo dei flussi del 15%» e dalla Russia è arrivato l’annuncio che «Nord Stream verrà chiuso 2 settimane per manutenzione: questo comporterà che ci sarà ancora meno gas e i prezzi aumenteranno perché il mercato del gas è speculativo e ci sarà un’ulteriore corsa all’accaparramento». Così il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, a Sky TG24. Gli stoccaggi italiani sono «attorno al 60% e dobbiamo arrivare al 90%. Per questo abbiamo previsto dotazioni finanziarie per consentire agli operatori e al gestore di reperire il gas sul mercato e mettere in sicurezza queste forniture per l’approvvigionamento del Paese», ha aggiunto Cingolani. «L’obiettivo principale è garantire le forniture di gas per l’inverno quando ci sarà il picco di consumi industriali e domestici».

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