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Expo 2030, Roma presenta la candidatura: al Bie di Parigi parte la sfida. Quando si decide

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Christian Campigli
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Una passerella straordinaria. Una vetrina che può portare prestigio e occupazione. Un appuntamento di fondamentale importanza. Strategico per Roma e per l'Italia intera. È tutto pronto per domani mattina, quando, alle 9.30, si terrà a Parigi la prima Assemblea Generale del BIE (Bureau International des Expositions) del 2022. Saranno presenti i 170 Paesi membri e, ovviamente, il Comitato promotore Expo Roma 2030, rappresentato dal presidente, Giampiero Massolo e dal direttore generale, Giuseppe Scognamiglio.

Tra Roma e il prestigioso e ambito obiettivo ci sono due scogli da superare, due realtà che contendono l'Expo alla capitale italiana: Riad e Busan. Ciascuna città avrà appena venti minuti per presentare il proprio tema. Milleduecento secondi per convincere la giuria che il progetto italiano è il più ambizioso, quello più sostenibile. In poche parole, il migliore. Il voto finale dei 170 membri del BIE è atteso per novembre 2023. È bene ricordare che il BIE è l'Organizzazione Intergovernativa incaricata di supervisionare e regolamentare tutte le fiere internazionali che durano più di tre settimane e sono di natura non commerciale («Expo»).

Ad oggi esistono quattro tipologie di Expo: World Expos, Specialized Expos, Horticultural Expos e la Triennale di Milano. La mission del BIE è quella di garantire la qualità e il successo di questi eventi mondiali. La candidatura di Roma è stata ufficializzata dal presidente del Consiglio Mario Draghi nel settembre 2021 e presentata ufficialmente il 14 dicembre 2021 nella prima Assemblea Generale del BIE anche alla presenza del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri e del ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, con la proiezione del video emozionale «My name is Roma». Un traguardo per il quale la politica nazionale si è schierata al fianco della Capitale. Lo scorso 3 marzo, presso il Padiglione Italia di Expo 2020 Dubai, è stato presentato il logo ufficiale e resa nota la location di Tor Vergata come sito per l'Esposizione. Un traguardo che è passato attraverso il voto dello scorso 19 maggio, quando l'Assemblea Capitolina ha approvato la delibera relativa alla costituzione del Comitato e alla proposta di Statuto. Il progetto di candidatura di Roma Expo 2030 vuole indicare un modo nuovo di promuovere la convivenza urbana, superando la tradizionale separazione tra centro e periferia. Entro il 2050 le metropoli ospiteranno i due terzi dell'intera popolazione mondiale: la relazione tra territorio e persone è, come logica conseguenza, una delle più grandi sfide del nostro tempo. Da un punto di vista ambientale, come qualità di vita e di sostenibilità generale. Con il tema «Persone e territori: rigenerazione urbana, inclusione e innovazione» Roma vuole essere il centro di questo nuovo modello di città: inclusivo, interconnesso, sostenibile e condiviso.

A Roma tutti i Paesi partecipanti potranno dare il proprio contributo per individuare il modello di convivenza urbana del futuro. Una città moderna, ma fruibile al tempo stesso. Roma ha inoltre l'occasione imperdibile di coniugare Expo 2030 con un altro evento di respiro mondiale e di grande importanza spirituale, il Giubileo 2025, che già si prepara a ospitare.

Un'importante opportunità di sinergia per la realizzazione di opere e infrastrutture funzionali, pronte ad accogliere milioni di pellegrini, ottimizzando costi e risorse. Un appuntamento, quello di domani mattina, che tutta la capitale aspetta con trepidazione. Uno scenario che potrebbe regalare all'Italia, e non solo a Roma, prestigio e occupazione. Una decisione, quella del BIE, in grado di rilanciare il nostro Paese. 

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