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Tagadà, Erdogan in Siria ha fatto come Putin. Domenico Quirico smaschera l'ipocrisia dell'Europa

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La Turchia di Recep Tayyip Erdogan prova a giocare un ruolo di primo piano sul complicato scacchiere della guerra in Ucraina continuando a mediare sul blocco del grano. Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov è volato ad Ankara per incontrare il suo omologo Mevlut Cavusoglu. Incontro definito positivo ma il corridoio tanto atteso ancora non c'è. Proprio il rapporto della Turchia con l'Occidente, segnato da una sorta di doppia morale, è al centro delle considerazioni di Domenico Quirico nel corso di Tagadà, il programma condotto da Tiziana Panella su La7. 

 

L'inviato di guerra nella puntata di 8 giugno spiega che per noi Ankara "è una risorsa o un problema a seconda della nostra etica a geometria variabile...". In altre parole, quando ci serve Erdogan è un amico o quasi, quando non ci serve è un "dittatore" come detto dal premier Mario Draghi poco più di un anno fa. Altri tempi. 

 

Quirico ricorda agli ospiti che la Turchia in Siria ha fatto quello che Vladimir Putin ha fatto Ucraina senza che nessuno muovesse un dito né tantomeno lo bombardasse,  spiega il giornalista. "Erdogan ha occupato parte del territorio siriano che fa amministrare da persone a lui favorevoli  - continua Quirico  - e li usa per allenare le milizie jihadiste che usa come mercenari, e nessuno lo disturba...".  Parole che fanno emergere l'ipocrisiaa dell'Occidente e la doppia morale dell'Europa che interviene solo quando vengono toccasti i propri interessi. 

 

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