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Che Tempo Che Fa, l'ambasciatore Zazo prevede le mosse della Russia: dove fallirà Mosca

“E’ fallito il blitz dei russi, gli attacchi su Kiev e Kharkiv sono falliti". Lo dice chiaramente Francesco Zazo, ambasciatore italiano in Ucraina, in collegamento con Fabio Fazio a “Che Tempo Che Fa” su Rai3, domenica 22 maggio. "Nel frattempo però l’opinione pubblica ucraina è rimasta molto traumatizzata dai fatti di Bucha e Bordyanka e questo rende difficili le cessioni territoriali. Sul tema della neutralità son disponibili ad accettarla, ma con la garanzia di paesi terzi, per questo è importante mantenere aperta la via diplomatica”. 

Il conduttore gli domanda cosa preveda nei prossimi giorni: “La situazione è molto difficile - risponde Zazo - c’è una fortissima offensiva russa per riconquistare Severodonetsk, c’è da aspettarsi che nelle prossime settimane prosegua la forte offensiva per riprendere tutto il Donbass che è l’obiettivo minimo di Putin. E’ difficile prevedere qualcosa sull’escalation militare. Il 9 maggio, Putin non ha dichiarato guerra, ma gli ucraini non si illudono. Gli obiettivi sono tre: presa del Donbass, rafforzamento del controllo terrestre che collega il Donbass e la Crimea con la presa di Mariupol e il terzo obiettivo, che però è quello più difficile da realizzare, è cercare di impedire l’accesso dell’Ucraina al Mar Nero isolando Odessa e conquistando Mykolaiv. Questo significherebbe strangolare l’Ucraina e impedirle qualsiasi esportazione, ma ripeto è difficile che la Russia ci riesca”.

“Primi tra tutti siamo tornati a Kiev - racconta Zazo - e questo gli amici ucraini lo hanno apprezzato. Abbiamo sempre dato appoggio e sostegno all’Ucraina sul piano economico, finanziario e umanitario e abbiamo sempre cercato una via diplomatica. Crediamo sia importante non interrompere il dialogo con Mosca. Manteniamo pressione su Russia, ma auspichiamo una ripresa dei dialoghi di pace. Di Maio ha ribadito che si lavora a una soluzione diplomatica del conflitto”. E ha aggiunto sullo scambio di ostaggi: “Credo che un eventuale auspicabile intesa su scambio di prigionieri sia segnale positivo, ma sarei ancora cauto sul fatto che questo possa facilitare una ripresa dei negoziati. Certo il trattamento dei prigionieri ucraini deve avvenire nel pieno rispetto del diritto internazionale. I difensori dell’Azovstal sono considerati degli eroi e Mariupol è la città martire”.

Sul blocco navale e la crisi alimentare spiega: “La situazione è peggiorata negli ultimi mesi, i rifugiati sono oltre 6 milioni e gli sfollati oltre 8 milioni. Negli ultimi giorni il flusso delle persone che stanno rientrando è superiore a quello delle persone uscite. Resta però la catastrofe, la più grande dal dopoguerra, se la guerra durasse fino a fine anno il Pil dell’Ucraina crollerebbe del 40%. Sulla crisi alimentare non è tanto per l’Ucraina quanto per l’esportazione visto che c’è il blocco dei porti e i corridoi terrestri non sarebbero sufficienti alle esportazioni”.