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Tagadà, Erdogan "pericoloso" ma può dire sì a Svezia e Finlandia nella Nato. L'analisi di Furio Colombo

Giada Oricchio
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A che punto sono le trattative con la Turchia per il via libera a Finlandia e Svezia nella Nato? Alla domanda ha risposto Furio Colombo, decano dei giornalisti italiani, ospite del programma Tagadà su LA7, venerdì 20 maggio. Lo scrittore ha fatto capire che si può raggiungere un accordo con il Paese di Erdogan, basta capire quali sono le richieste:  “Varie volte non è stato così definitivo e fermo come aveva annunciato in modo drammatico poco prima dell’annuncio dei due Paesi di voler far parte della Nato. E’ possibile che ci sia un modo in questa parte dell’Occidente per convincerlo”.

 

In pratica, come stanno ripetendo molti osservatori politici e analisti, il presidente turco sta mercanteggiando il suo sì. Colombo, infatti, ha evidenziato: “Erdogan potrebbe rivedere la sua posizione perché ha troppo interessi e troppi legami con l’Europa. Ha un senso politico non particolarmente umano, ma dotato di molta astuzia e intelligenza. E’ un uomo con le carceri piene dove ci sono circa 135mila prigionieri politici e non promette bene in una situazione di questo genere, ma non vuole perdere i rapporti con l’Europa”.

 

L’ex editorialista de Il Fatto Quotidiano non ha una grande stima umana di Erdogan che “resta un pericolo, ma al tempo stesso una possibilità di costruire una via d’uscita”, però ha tirato le orecchie anche all’UE: “Alla base di tutto c’è stato un errore europeo: rifiutare alla Turchia la possibilità di essere parte o socio dell’Europa. Avrebbe cambiato la storia politica di quest’ultimo periodo”.

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